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Cna si confronta sulla difficile situazione dell’autotrasporto

Sabato nella sede provinciale della Cna in viale Randi 90, avrà luogo a partire dalle ore 9.30, l’assemblea provinciale delle imprese associate a Cna Fita

Sabato nella sede provinciale della Cna in viale Randi 90, avrà luogo a partire dalle ore 9.30, l’assemblea provinciale delle imprese associate a Cna Fita. Sarà l’occasione per un confronto fra le imprese associate e il presidente nazionale, Cinzia Franchini, sulla difficile situazione dell’autotrasporto. Sarà presente anche il presidente di Cna Fita Emilia Romagna, Marco Mengozzi.

“I temi cruciali che pregiudicano lo sviluppo dell’attività degli autotrasportatori – afferma Danilo Gambi, presidente provinciale di Cna Fita - sono rappresentati in primo luogo dall’ingiustificato aumento del costo del gasolio la cui incidenza sul totale dei costi di gestione è passata dal 30% del 2007 al 42% di oggi. L’iniziativa del luglio scorso, proposta da Cna Fita, aveva lo scopo di denunciare la speculazione che scientificamente è portata avanti, da parte dei produttori, per gonfiare il costo industriale del gasolio, proponendo un’azione comune di contrasto anche agli altri utilizzatori di carburante; non possiamo accontentarci, infatti, di recuperare gli aumenti delle accise che hanno pesato solo per il 2011 per un importo di 2400 euro a veicolo e che arriveranno a 7300 euro nel corso del 2012. E’ necessario che si costituisca una commissione governativa che elimini le inaccettabili speculazioni sul prezzo industriale del gasolio. Se non si vuole arrivare al gasolio professionale è indispensabile che almeno il suo costo sia in linea con quello degli altri Paesi europei”.

“Per eliminare una ulteriore rilevante criticità – aggiunge Franco Ventimiglia, responsabile provinciale di Cna Fita - il Governo si è impegnato a controllare gli ingiustificati aumenti delle polizze assicurative, per porre fine alle eventuali intese restrittive della concorrenza messe in atto dalle compagnie di assicurazione. E’ urgente rendere operativo il nuovo meccanismo che limita la possibilità di aumentare i pedaggi autostradali da parte delle Società concessionarie. Siamo convinti della necessità di rendere operative quelle norme che, di fatto, già sono in vigore ma non applicate, come la riscossione delle fatture di trasporto a 60 giorni”.

“Una riflessione particolare – proseguono ancora i dirigenti Cna - merita la norma sui costi minimi di sicurezza, una misura che non deve essere l’unica arma a difesa della categoria, ma che può e deve fornire un contributo. Siamo disponibili ad avanzare proposte operative che migliorino la sua applicabilità sia nelle misure di calcolo sia per i controlli che devono essere effettuati nei confronti dei committenti e il cui rispetto non deve poter essere fatto valere solo nei tribunali. E’ in fase di pubblicazione il Decreto che riduce le giornate di divieto alla circolazione nei giorni prefestivi: siamo convinti che lo sviluppo economico di un Paese passi anche attraverso la possibilità di far circolare le merci senza assurdi vincoli e divieti. E’ urgente che sia reso operativo il Decreto di ripartizione dei 400 milioni di euro annui, destinati al settore dell’autotrasporto, per la riduzione dei pedaggi autostradali che sono stimati in 1200 euro a mezzo, per il recupero del contributo RC Auto di circa 300 euro a mezzo e per le deduzioni delle spese non documentate. Risorse indispensabili oggi per la sopravvivenza degli autotrasportatori”.

“Cna Fita – ribadisce Ventimiglia - non ha proclamato e non ha aderito al fermo, pur consapevole delle drammatiche condizioni economiche degli autotrasportatori, ma convinta che il confronto con il Governo avesse già sbloccato le risorse ottenibili in questa delicata fase economica e politica: il fermo dei servizi di autotrasporto, nella sua inevitabile durezza, causa disagi ai cittadini ed è sostenibile solamente come ultima possibilità e a condizione di aver definito e condiviso in maniera unitaria una piattaforma concreta e chiara.

“Cna Fita – conclude il presidente Gambi - è convinta che il futuro dell’autotrasporto passi attraverso la costituzione di un nuovo sistema di regole da costruire con il Governo e la committenza che permetta agli autotrasportatori di ritrovare quella centralità che il proprio ruolo economico merita. I contratti di trasporto delle merci devono essere gestiti dalle stesse imprese che effettuano il trasporto, che vivono sulla loro pelle i problemi che ogni giorno affrontano sulla strada. Vista la complessità delle relazioni economiche e dello stesso stato involutivo della rappresentanza nel nostro Paese, quello che oggi occorre, a parere di Cna Fita, è un salto di qualità del sistema della rappresentanza stessa, attraverso una legge che riconosca il peso dell’effettiva adesione associativa che si rappresenta. Oggi non è più tempo per le speculazioni e tanto meno per assurdi giochi di potere che confondono le esigenze degli autotrasportatori".

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