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Economia

Mercato dell'alimentare falso: un giro da 15,4 miliardi di fatturato

“Il settore agroalimentare – ha sottolineato Massimiliano Pederzoli, presidente Coldiretti Ravenna - richiede un sistema di tutele specifico e più stringente al fine di garantire non solo la lealtà degli scambi commerciali e quindi un mercato trasparente, ma anche la libertà di scelta del consumatore”.

Coldiretti Ravenna ha portato sul palcoscenico globale dell’Expo le eccellenze agroalimentari dell'intera provincia, senza dimenticare di indagare e studiare le minacce che mettono a repentaglio il nostro patrimonio di biodiversità e i primati conquistati nella qualità alimentare. Perché proprio quelle eccellenze, le nostre perle Dop/Igp che tutto il mondo ci invidia, sono anche le più imitate e soggette al furto di identità 'made in Italy'. È quanto emerso al convegno “Essere italiani o sembrare italiani: italian sounding e tutela del made in Italy”, che si è svolto ad Expo nel padiglione Coldiretti alla presenza di Gian Carlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio sulla Criminalità nell’Agricoltura e sul Sistema Agroalimentare, nonché presidente della Commissione per l’elaborazione di proposte di intervento sulla riforma dei reati in materia agroalimentare.

"Il crimine alimentare – è emerso dal convegno - fattura 15,4 miliardi e investe ambiti complessi e articolati nelle attività di produzione e distribuzione dei cibi con un impatto rilevante sull’economia, sull’ambiente e sulla salute. L’Italia deve tutelare i primati internazionali conquistati nella qualità alimentare, dal maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario con 273 prodotti Dop/Igp, di cui 41 nella sola Emilia Romagna, ma anche il primato nella sicurezza alimentare mondiale con la minor incidenza di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma pari allo 0,2%, quota inferiore di quasi 10 volte rispetto alla media europea (1,9%)”.

Caselli al convegno Coldiretti ha annunciato che la Commissione per la riforma dei reati agroalimentari presenterà proprio ad Expo, il 10 ottobre prossimo, alla presenza del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, una articolata proposta di riforma dei reati nel settore agroalimentare. “Una importante novità – ha detto Caselli – è che si vorrebbe inserire la nuova normativa nel codice penale, un nuovo titolo contro le irregolarità nell’agroalimentare contro la salute e la sicurezza dei cittadini”. “Il settore agroalimentare – ha sottolineato Massimiliano Pederzoli, presidente Coldiretti Ravenna - richiede un sistema di tutele specifico e più stringente al fine di garantire non solo la lealtà degli scambi commerciali e quindi un mercato trasparente, ma anche la libertà di scelta del consumatore”.


 

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