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Economia

Concessioni balneari prorogate fino a dicembre 2023: poi saranno assegnate tramite gara

La decisione del Consiglio di Stato: "Non ci sarà alcuna possibilità di proroga ulteriore e il settore sarà comunque aperto alle regole della concorrenza"

Il Consiglio di Stato riunito in adunanza plenaria ha prorogato le concessioni balneari ma solo fino al dicembre 2023. Le decisione - a seguito alle udienze del 20 ottobre - è stata presa, si precisa, per "evitare il significativo impatto socio-economico che deriverebbe da una decadenza immediata e generalizzata di tutte le concessioni in essere". 

"Dal giorno successivo, tuttavia, non ci sarà alcuna possibilità di proroga ulteriore, neanche per via legislativa, e il settore sarà comunque aperto alle regole della concorrenza". Scaduto il termine indicato del 31 dicembre 2023, quindi, "tutte le concessioni demaniali dovranno considerarsi prive di effetto, indipendentemente da se via sia - o meno - un soggetto subentrante nella concessione".

La sentenza del consiglio di Stato

Con le sentenze nn. 17 e 18 pubblicate martedì, l'Adunanza plenaria del Consiglio di Stato, rimarcando "l'eccezionale capacità attrattiva del patrimonio costiero nazionale", ha affermato che la perdurante assenza (nonostante i ripetuti annunci di un intervento legislativo di riforma, mai però attuato) di un'organica disciplina nazionale delle concessioni demaniali marittime genera una situazione di grave contrarietà con le regole a tutela della concorrenza imposte dal diritto dell'U.E., perché consente proroghe automatiche e generalizzate delle attuali concessioni (l'ultima, peraltro, della durata abnorme, sino al 31 dicembre 2033), così impedendo a chiunque voglia entrare nel settore di farlo.

Secondo il Consiglio di Stato - si legge in un comunicato - il confronto concorrenziale, oltre ad essere imposto dal diritto Ue, "è estremamente prezioso per garantire ai cittadini una gestione del patrimonio nazionale costiero e una correlata offerta di servizi pubblici più efficiente e di migliore qualità e sicurezza, potendo contribuire in misura significativa alla crescita economica e, soprattutto, alla ripresa degli investimenti di cui il Paese necessita".

I concessionari attuali potranno comunque partecipare alle gare che dovranno essere bandite. Per consentire alla p.a. di "intraprendere sin d'ora le operazioni funzionali all'indizione di procedure di gara", per "consentire a Governo e Parlamento di approvare doverosamente una normativa che possa finalmente […] disciplinare in conformità con l'ordinamento comunitario il rilascio delle concessioni demaniali", nonché per evitare l'impatto sociale ed economico della decisione, le attuali concessioni potranno continuare fino al 31 dicembre 2023. Dal giorno successivo, tuttavia, non ci sarà alcuna possibilità di proroga ulteriore, neanche per via legislativa, e il settore sarà comunque aperto alle regole della concorrenza. Scaduto tale termine, quindi, "tutte le concessioni demaniali dovranno considerarsi prive di effetto, indipendentemente da se via sia - o meno - un soggetto subentrante nella concessione".

È però dal 2006, anno in cui la Commissione Europea approvò la cosiddetta direttiva Bolkenstein, che il governo italiano dovrebbe liberalizzare le concessioni pubbliche, cioè i beni di proprietà statale come le spiagge o gli spazi demaniali occupati dagli ambulanti, per i quali dovrebbero essere organizzate gare pubbliche con regole equilibrate e pubblicità internazionale.

Corsini: "Tutelare il lavoro, la professionalità e gli investimenti fatti dagli imprenditori balneari"

“Dopo la sentenza del Consiglio di Stato ora è davvero urgente che il Governo affronti in modo definitivo la materia attraverso una legge di riordino delle concessioni demaniali con finalità turistico ricreative. Un provvedimento da troppo tempo rinviato e che dovrà contenere criteri molto chiari per tutelare il lavoro, la professionalità e gli investimenti fatti dagli imprenditori balneari”. Così l’assessore regionale a Turismo e Commercio, Andrea Corsini, commenta la decisione del Consiglio di Stato di indicare il 31 dicembre 2023 come termine ultimo per le proroghe delle concessioni balneari che da inizio 2024 saranno quindi aperte al libero mercato, come previsto dall’articolo 12 della direttiva Bolkenstein.

“Da troppo tempo i nostri operatori turistici stanno vivendo una situazione di incertezza rispetto al loro futuro, a quello delle loro famiglie e delle proprie imprese - prosegue l’assessore -. Una situazione che deve essere chiarita una volta per tutte. Per questo occorre una norma che dovrà essere concordata con l’Unione europea per evitare di incorrere in procedure di infrazione che continuerebbero a mettere a rischio un comparto fondamentale per l’economia turistica nazionale e regionale”.

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