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Economia Cervia

Cervia, il Comune annuncia l'aumento della Tari. Confcommercio: "Nuocerebbe negativamente sull’economia"

Confcommercio, al posto dell’aumento della pressione fiscale, chiede al Comune di rivedere in modo complessivo i livelli di tassazione vigenti

Confcommercio Ascom Cervia esprime preoccupazione "per l’aumento delle tasse locali, che già gravano sulle piccole e medie imprese, e si oppone all’aumento della Tari (valutato intorno al 3-5%, superiore al tasso di inflazione ufficiale) che il Comune ha annunciato di volere introdurre. Un simile provvedimento, infatti, nuocerebbe negativamente sull’economia cervese proprio nel momento in cui è in atto il massimo sforzo di tutti i settori per rilanciare la crescita".

Confcommercio, al posto dell’aumento della pressione fiscale, chiede al Comune di rivedere in modo complessivo i livelli di tassazione vigenti e, in particolare, propone "di procedere a una graduale riduzione nelle forme e nei modi possibili; di differenziare le percentuali tra domestico e non domestico (competenza del tavolo provinciale sulla Tari)".

Federalberghi e Federmoda Cervia, sindacati Confcommercio dei settori turistico/alberghiero e abbigliamento/calzature, "condividono pienamente la preoccupazione dei propri dirigenti associativi" ed in particolare Federalberghi "fa presente che con l'aumento annunciato dal Comune si crea, come conseguenza diretta, un meccanismo perverso per cui le aziende che restano attive pagano pro quota anche per quelle che cessano l'attività".

Federmoda chiede "di aggiornare le tabelle di categoria vigenti al fine di garantire una maggiore equità tra le diverse tipologie di impresa e di eliminare  le disparità dovute al sistema utilizzato per definire la tassazione (calcolo metratura locali)".

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