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Confabitare boccia le norme regionali sulle seconde case: "Prive di logica"

“Chi ha una seconda casa a decine di chilometri, ma entro il territorio della provincia, può andarci; chi ha la seconda casa ad una manciata di chilometri, al di là del confine provinciale, deve per forza rinunciare”

Confabitare boccia senza appello l’ordinanza della Regione Emilia Romagna sugli spostamenti verso le seconde case. “La norma che stabilisce la possibilità di raggiungere le seconde case solo se situate nel territorio provinciale e limitatamente ad attività di manutenzione – attacca il presidente nazionale Alberto Zanni – è inutile, discriminatoria e priva di logica, va rivista da cima a fondo, così è solo un maldestro contentino”.

Per Confabitare la norma in questione è inutile dal punto di vista pratico in quanto gran parte dei proprietari di seconde case le possiede extra provincia: basta pensare alle seconde case di tanti emiliani sulla riviera romagnola. C’è poi, a giudizio dell’associazione proprietari immobiliari, una "palese discriminazione tra chi può usufruire della norma e chi no". Gian Paolo Babini, presidente di Confabitare Ravenna, commentando le dichiarazioni del presidente nazionale, fa questo esempio: “Chi ha una seconda casa a decine di chilometri di distanza, ma entro il territorio della provincia ravennate, può andarci per svolgere attività di manutenzione, ma se la stessa persona ha la seconda casa ad una manciata di chilometri, al di là del confine provinciale, deve per forza rinunciare”.

Infine Confabitare bolla la norma come “illogica”. “In effetti non si capisce - spiega Zanni – dove sta il maggior rischio di raggiungere una seconda casa al mare, chiusa da mesi, e con l’obbligo di rientrare in serata alla propria residenza, mentre dal 4 maggio chiunque può fare una sorta del giro dell’oca in tutto il territorio regionale per andare a trovare congiunti e affetti stabili, compresi zii, cugini e pronipoti di cui si conosce a mala pena l’esistenza. Qualcuno mi dica se tutto ciò ha un senso. Bonaccini e soci ci pensino e ritirino questa norma al più presto”.

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