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Si celebra anche a Ravenna il cinquantesimo del Consorzio Acque

Tanti ne sono passati infatti dal 1966: anno nel quale, con una scelta decisamente saggia e lungimirante, gli amministratori locali dell’epoca decisero di dare vita al Consorzio Acque per le Province di Forlì e Ravenna

Ci sarà anche il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, alle celebrazioni dei cinquant’anni del Consorzio Acque in programma venerdì mattina, a partire dalle 9,30, in sala D'Attore a Ravenna. Tanti ne sono passati infatti dal 1966: anno nel quale, con una scelta decisamente saggia e lungimirante, gli amministratori locali dell’epoca decisero di dare vita al Consorzio Acque per le Province di Forlì e Ravenna. La “prima pietra” di un percorso lungo mezzo secolo che oggi vede come protagonista Romagna Acque-Società delle Fonti Spa, “erede” del Consorzio nato allora.

All’epoca, la situazione idropotabile della Romagna era problematica: diverse parti del territorio (soprattutto nel ravennate) registravano frequenti momenti di carenza idrica, un problema che si era tramandato nei secoli. Negli anni della ricostruzione e del boom economico, dunque, gli amministratori decisero di costituire un consorzio che avesse come obiettivo la costruzione di un grande “serbatoio” di buona acqua, e di una rete acquedottistica che la distribuisse dalla montagna alla pianura. Ecco allora la progettazione e la costruzione della diga di Ridracoli - i lavori si svolsero dal 1976 al 1982 - e finalmente, nel 1987, l’avvio della distribuzione da parte dell’Acquedotto della Romagna, che a Ridracoli fa capo.

Il resto è storia più recente. Espansa la base sociale anche ai Comuni del riminese, negli anni Novanta il Consorzio si trasformò in una Società per Azioni: nel 1994 nacque così Romagna Acque, che dieci anni dopo diventò proprietaria di tutte le fonti locali che contribuiscono a costituire la rete idropotabile romagnola acquisendo la denominazione attuale, Romagna Acque-Società delle Fonti. Alla fine di questo cinquantennio fondamentale, dunque, Romagna Acque è la Società per Azioni, a capitale totalmente pubblico, proprietaria di tutte le fonti idropotabili per usi civili della Romagna, che effettua la fornitura all’ingrosso della risorsa per le province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini.

Per celebrare il Cinquantesimo, nel corso del 2016 la Società ha organizzato alcuni eventi sul territorio romagnolo: partendo da un volume storico, “Il governo dell’acqua”, scritto dalla storico Alberto Malfitano ed edito da Il Mulino, con prefazione del prof. Roberto Balzani, che racconta la storia di questo mezzo secolo di vita. Oltre a presentare il volume storico, l’incontro ravennate di venerdì 15 avrà come tema portante l’esempio di Romagna Acque come best practice di “in house” industriale, partendo da un recente studio di benchmarking che valorizza le performance della società nell’ambito del contesto regionale e nazionale, facendo confronti anche su scala mondiale.

Fra i relatori sarà presente infatti il prof. Antonio Massarutto, docente di Economia Pubblica presso l’Università di Udine, che si occupa da tempo dello studio delle politiche ambientali e dell'organizzazione dei servizi pubblici locali, con particolare riferimento al settore idrico. Oltre a lui e a Bonaccini, saranno ospiti dell’iniziativa il sindaco Fabrizio Matteucci, gli amministratori di Romagna Acque-Società delle Fonti, il prof. Malfitano (autore del libro), Vito Belladonna di Atersir e Samir Traini di REF Ricerche.

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