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Cooperative ravennati, la produzione supera i 5 miliardi

Lunedì mattina nella sala Cavalcoli della CCIAA di Ravenna Confcooperative, Legacoop e Agci hanno presentato i dati 2011 della cooperazione territoriale

25.542 occupati, 434 imprese associate e un valore della produzione che supera i 5,5 miliardi di euro: sono questi i numeri, relativi al 2011, delle unioni territoriali di Confcooperative, Legacoop e Agci. Il rapporto annuale, ufficializzato lunedì mattina nel corso di un convegno che si è svolto nella sala Cavalcoli della CCIAA di Ravenna, è stato presentato a conclusione del percorso dedicato all’Anno internazionale delle cooperative avviato lo scorso gennaio dalle tre centrali.

«Il momento della presentazione dei dati assume quest’anno maggiore rilievo - ha sottolineato in apertura Raffaele Gordini, presidente di Confcooperative Ravenna e coordinatore del tavolo delle tre centrali per il 2012 - perché si svolge a conclusione di un percorso che abbiamo immaginato per celebrare l’Anno internazionale delle cooperative proclamato dall’Onu. Un percorso che, in questi mesi, ci ha portato ad approfondire i principi più importanti che sono alla base del nostro movimento e che speriamo sia servito alla cittadinanza, agli enti e alle istituzioni del territorio per riconoscere la diversità e l’unicità della cooperazione rispetto alle altre forme di impresa».

In sintesi le cifre dimostrano una sostanziale tenuta del sistema cooperativo con qualche timido segnale di ripresa. Nel 2011 sono state registrate 434 imprese associate contro le 419 del 2010 e il valore della produzione è salito a 5,55 miliardi di euro (contro i 5,2 miliardi del 2010). Il patrimonio netto si è assestato a 2,31 miliardi di euro (1,97 nel 2010) mentre il numero dei soci ha fatto registrare una variazione positiva del 3% salendo a 295.240 unità contro le 286.497 unità del 2010.

L’occupazione, invece, si è mantenuta praticamente stabile con una variazione negativa dello 0,1% (25.542 occupati oggi, 25.578 nel 2010). Significativo, però, il calo del 47% del risultato d’esercizio che evidenzia come le cooperative abbiano sacrificato una parte importante dell’utile per preservare l’occupazione. Nel dettaglio, inoltre, nel 2011 gli strumenti di integrazione del reddito hanno coinvolto 886 lavoratori con una flessione negativa significativa se si pensa che, nel solo 2010, i lavoratori interessati a questi strumenti erano stati 1196.

«Il 2011 è il quarto anno consecutivo di una crisi finanziaria ed economica iniziata nel 2008 che pare non finire più - commenta Elio Gasperoni, presidente di Legacoop Ravenna - In questo 2012, infatti, si registra un ulteriore deterioramento del quadro economico, finanziario e sociale e i dati del 2011 comunque positivi mettono in evidenza una delle principali caratteristiche del sistema d’impresa cooperativo che consiste nella tutela del lavoro e dell’occupazione sacrificando i margini di profitto. In questo momento serve una moderna ‘cultura d’impresa’ in grado di unire socialità, efficienza e capacità di competere sul mercato. È necessario rafforzare strutturalmente le cooperative affinché possano superare questa fase recessiva dell’economia».

Significativi anche gli interventi che il movimento cooperativo ha realizzato sul territorio a favore della collettività: «Nonostante il prolungarsi della crisi e del clima di instabilità - si legge nelle conclusioni del Rapporto curato da Monica Bolognesi dal titolo ‘Il contributo delle imprese cooperative allo sviluppo sociale del territorio’ - il movimento cooperativo ha stanziato liberalità per 5 milioni di euro e ha organizzato nel 2011 numerose iniziative di rilievo». Queste, gratuite e aperte a tutta la cittadinanza, sono state ad esempio il seminario per il 110° anniversario della Cmc, il supporto della Bcc al progetto Leonardo per i tirocini all’estero, la pubblicazione da parte della Zerocento del libro Giallo Smalvito, i Confronti d’Autunno della soc. coop di Cultura Popolare, il progetto di educazione alimentare nelle scuole reso possibile dal contributo di Apofruit e molto
altro.

Nello stesso Rapporto sono raccolti anche i dati che riguardano gli investimenti in crescita delle strutture cooperative: «Nonostante la crisi imperante le cooperative hanno investito nel 2011 in formazione per oltre 2 milioni di euro (con un costo per partecipante 3 volte superiore a quello della formazione obbligatoria) e hanno sostenuto spese a favore del miglioramento dell’impatto ambientale, per la sicurezza sul lavoro e per la ricerca per oltre il 40% della spesa totale». «L’impatto della cooperazione sul territorio è certamente positivo - mette in luce Pino Morgagni, presidente di Agci Ravenna-Ferrara -. Un ruolo che anche le istituzioni ci riconoscono ma che la crisi sta mettendo a dura prova. Anche le cooperative infatti, in alcuni settori come, ad esempio, quello edilizio, iniziano ad avere il ‘fiato corto’ e temiamo per i dati del 2012 che potrebbero evidenziare situazioni di bilancio più pesanti di quelle presentate quest’anno. Speriamo che la fine del tunnel sia però vicina e che, già da metà del 2013, le nostre cooperative ricomincino a crescere».

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