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Crisi di Governo, Cmc: "A rischio le trattative in atto da mesi". I soci manifestano in piazza

"Verrebbe vanificata così un’intensa attività, complessa e molto difficile, in atto da diversi mesi, che vede un importante appuntamento stabilito dalla riunione convocata per il giorno 20 luglio dal Ministero dello Sviluppo, su richiesta espressa della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Ravenna"

La Cooperativa Muratori & Cementisti – Cmc di Ravenna esprime la propria forte preoccupazione in merito all’attuale crisi di Governo. L’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori si è riunita venerdì a seguito dell’andamento della trattativa in corso al Ministero dello sviluppo economico (Mise), che prevede un percorso di salvaguardia dell’occupazione tramite il coinvolgimento di importanti partnership industriali (Pavimental Spa - Aspi). Vista la fase di stallo della trattativa, l’assemblea dei lavoratori esprime forte preoccupazione - anche in virtù della fase politica nella quale versa il nostro Paese con le dimissioni del presidente del consiglio Mario Draghi - e dichiara lo stato di agitazione permanente.

Le organizzazioni sindacali Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil della provincia di Ravenna, unitamente alla Rsu e all’assemblea dei lavoratori, proclamano al fine di sostenere una risoluzione positiva della vertenza in atto, anche in virtù dell’incontro previsto per il prossimo 20 luglio al Mise, un’iniziativa di presidio per lunedì 18 luglio alle 10 in piazza del Popolo a Ravenna. I sindacati e i lavoratori di Cmc invitano la cittadinanza a partecipare all’iniziativa promossa al fine di tutelare l'azienda. Le organizzazioni sindacali insieme ai lavoratori di Ccmc chiedono alla politica una soluzione in tempi brevi. I sindacati insieme ai lavoratori si riservano di indire ulteriori iniziative a sostegno della lotta per il lavoro in atto in Cmc Ravenna.

Cmc: "Auspichiamo un rapido superamento della situazione attuale"

"Le trattative in corso di definizione, che coinvolgono importanti partner industriali nonché le stesse istituzioni governative, rischiano infatti di concludersi prematuramente a causa dell'inevitabile stallo prodotto da tali circostanze - spiegano dalla cooperativa - Verrebbe vanificata così un’intensa attività, complessa e molto difficile, in atto da diversi mesi, che vede un importante appuntamento stabilito dalla riunione convocata per il giorno 20 luglio dal Ministero dello Sviluppo, su richiesta espressa della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Ravenna".

"Si auspica pertanto un rapido superamento della situazione attuale in modo da consentire la composizione finale delle trattative in corso e consentire così la salvaguardia e la prosecuzione delle attività produttive di una delle più grandi cooperative del settore delle costruzioni, presente sul mercato da oltre 121 anni - concludono da Cmc - Una società che ancora oggi opera in Italia e all'estero, eseguendo un portafoglio lavori di 1 miliardo, coinvolgendo nei propri cantieri oltre 3800 lavoratori, generando un indotto di 15000 piccole e medie imprese".

Legacoop: "Grande preoccupazione"

“La Cmc con il suo grande patrimonio di professionalità, di capacità produttiva e industriale, rappresenta una risorsa per Ravenna e per l’Italia che non può andare dispersa", affermano Giovanni Monti, presidente di Legacoop Emilia-Romagna, e Mario Mazzotti, presidente di Legacoop Romagna che lunedì saranno in piazza del Popolo a Ravenna dove è stata convocata dai soci e dal consiglio di amministrazione della cooperativa la prima di una serie di manifestazioni per chiedere al Prefetto Castrese de Rosa, in qualità di rappresentante del Governo, e al Sindaco Michele de Pascale il massimo impegno per arrivare a una proposta concreta e fattibile.

“Crea grande preoccupazione tra i soci, i lavoratori e le imprese dell’indotto lo stallo nel lavoro avviato da mesi, col diretto supporto dei Ministeri competenti e di Invitalia, per risolvere la crisi attraverso l’individuazione di un partner industriale forte col supporto finanziario di capitale pubblico – ricordano Monti e Mazzotti –. Al tavolo convocato per il 20 luglio dal Mise la Cmc ribadirà con forza la necessità di trovare nel giro di pochi giorni una soluzione, ancora possibile, per i 3.800 lavoratori e le 15.000 imprese piccole e medie dell’indotto. Lasciare andare Cmc alla deriva, oltre agli insopportabili costi sociali che comporterebbe, costerebbe all’erario molto di più di un intervento diretto, basti pensare ai tanti lavori che Cmc sta svolgendo in Italia e, in particolare, in Sicilia, che si bloccherebbero e richiederebbero ulteriore finanza per ripartire. Legacoop Romagna e Legacoop Emilia Romagna confidano nell’impegno fattivo e solidale in questa battaglia delle OOSS e delle Istituzioni, a cominciare da Comune di Ravenna e dalla Regione Emilia-Romagna che sono sempre state vicine alla cooperativa in questi 4 anni difficili dall’avvio della procedura concordataria. Chiediamo – concludono Monti e Mazzotti – al Governo di fare per Cmc quello che è stato fatto per altre grandi imprese del settore colpite negli anni scorsi da gravissime crisi aziendali. Il Governo deve procedere a una operazione di salvataggio dell’impresa, garantendo i partner industriali che saranno nella partita sulla tenuta finanziaria ed economica dell’operazione”

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