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Economia

Crisi energetica, bollette e scenari: costi insostenibili, quale futuro per le piccole imprese?

Il confronto con Davide Tabarelli, Presidente di Nomisma Energia, e Gianni Bessi, Consigliere della Regione Emilia-Romagna, sui fattori geopolitici, lo stato e le prospettive della transizione energetica, l’approvvigionamento di energia e le proposte di CNA.

Si è svolto giovedì l’iniziativa organizzata da CNA per approfondire l’attuale tema della crisi energetica, con l’obiettivo di comprendere le cause che hanno portato a questa situazione e le possibili prospettive future. Al dibattito, introdotto dal Presidente della CNA di Ravenna, Matteo Leoni, hanno partecipato Davide Tabarelli, Presidente di Nomisma Energia, Gianni Bessi, Consigliere della Regione Emilia-Romagna, e Massimo Mazzavillani, Direttore della CNA Territoriale di Ravenna.

“Oggi le criticità che influenzano i mercati sono molteplici: inflazione, stretta monetaria, difficoltà sulle filiere di approvvigionamento, rincari dell’energia, frenate dell’economia e pandemia” ha esordito Matteo Leoni. “Se a tutto ciò si aggiungesse l’eventuale conflitto in Ucraina, si scatenerebbe la classica “tempesta perfetta”. In questo scenario complicato le imprese artigiane e le PMI sono costrette a pagare un prezzo dell’energia quattro volte superiore a quello delle grandi imprese e il 35% in più della media Europea. Se questi scenari persisteranno, le prospettive di consolidamento della ripresa iniziata nel 2021 rischiano di essere fortemente compromesse. È in gioco la competitività delle imprese del nostro Paese. Occorrono azioni congiunturali e strutturali con una visione strategica che integri politica energetica e politica industriale. Gli interventi approvati finora dal Governo sono utili, ma è necessario individuare rapidamente soluzioni efficaci e strutturali. Per questo, come CNA, riteniamo non sia più rinviabile un intervento sulla composizione delle bollette, considerando che i costi dell’energia non sono destinati a scendere nel breve periodo. In questi giorni abbiamo registrato una importante novità: è stato approvato il PITESAI, il piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee, che ha sancito la fine della moratoria che per tre anni ha bloccato il settore upstream in Italia, anche se occorre precisare che la risoluzione è stata tardiva e non corrispondente alle reali esigenze dell’economia del territorio. Chiediamo, inoltre, alla Regione di fissare nuovi obiettivi nell’ambito del proprio Piano energetico che sappiano cogliere le esigenze e i fabbisogni delle imprese e dei cittadini e che individuino le giuste strategie per affrontare al meglio la transizione energetica. Infine, voglio ricordare l’impegno di CNA Ravenna a sostegno delle imprese attraverso la costituzione di un proprio “sportello energia” grazie alla ormai decennale collaborazione con ALI ENERGIA”.

È, poi, intervenuto Davide Tabarelli che ha spiegato le cause che hanno portato alla situazione attuale e all’aumento incontrollato dei prezzi dell’energia degli ultimi mesi: “A partire dal dopoguerra il consumo di energia globale è aumentato in maniera inarrestabile. A partire dagli anni ’90 l’Europa è riuscita a contenere le proprie emissioni, ma nel resto del mondo, complice anche lo sviluppo economico di aree fino a quel momento più arretrate, le emissioni sono aumentate notevolmente. Questo ci fa capire che non dobbiamo tenere un approccio troppo “europocentrico”, ma dobbiamo sempre valutare il quadro complessivo. Le fonti fossili, nonostante l’avvio della transizione energetica, rimangono dominanti in tutto il mondo, e anche nelle aree dove eolico e solare sono più diffusi, questi non sono sufficienti a soddisfare i fabbisogni di energia. È in corso una crisi senza precedenti sul gas e sull’elettrico, una situazione a cui non eravamo abituati né preparati. I mercati stanno subendo la grande variabilità delle tariffe e, mentre altri stati hanno adottato politiche di contenimento che assorbono questa variabilità, l’Italia sta scaricando questi processi sulle bollette”.

“Il tema dei cambiamenti climatici non impatta solo sull'energia ma su tutta l'economia e la società” ha affermato Gianni Bessi. La crisi attuale ha cause congiunturali e strutturali: più interessanti sono quelle geopolitiche. Con il raffreddamento tensione tra Russia e Ucraina i prezzi dell’energia dovrebbero calare, ma dobbiamo essere consapevoli che questa non sarà una fase isolata ma potrà ripresentarci ciclicamente. Ci si era abituati a mercato dei gas stabile, mentre ora si configura un andamento simile a quello del petrolio, con dinamiche altalenanti con risvolti anche finanziari. La transizione energetica va fatta a tappe – ha proseguito Bessi - con punti di ristoro. Oggi quel ristoro è il gas almeno finché le rinnovabili non diventino più stabili. Il ruolo del gas è fondamentale per stabilizzare e definire il prezzo complessivo dell'energia. Una parziale soluzione è rappresentata dall’aumento degli approvvigionamenti e di riserve strategiche”.

È infine intervenuto il Direttore della CNA di Ravenna, Massimo Mazzavillani: “Per abbassare i prezzi energia sono necessari interventi straordinari e serie politiche industriali che mettano al centro l’approvvigionamento. È evidente che, nonostante gli impegni e il grande lavoro sulle rinnovabili, le fonti fossili restano fondamentali perché la transizione energetica ha tempi molto lunghi. Rischiamo di penalizzarci fortemente a fronte di un risultato non utile, non incidendo efficacemente sulla riduzione delle emissioni. Nel frattempo occorre un piano per ridurre la dipendenza energetica da altri Paesi fornitori. Servono programmazione e lungimiranza. Dobbiamo, inoltre, investire in tecnologie e usare l'energia in modo più efficiente. Occorre sicuramente insistere sull’efficientamento energetico: su questo tema hanno un ruolo cruciale le famiglie, anche grazie ai bonus fiscali, e le imprese artigiane e PMI che sono formidabili interpreti di questo percorso. Quanto emerso dalla discussione di oggi dà il senso della grande complessità di questo tema. L’impegno della CNA su questi argomenti è massimo e ci impegneremo per rappresentare alle Istituzioni la quotidianità delle imprese”.

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