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Economia

Crisi senza tregua, oltre 7mila operai in cassa integrazione: è il dato peggiore dal 2009

Le ultime rilevazioni dell’Ufficio studi e ricerche della Cgil mostrano una preoccupante recrudescenza del ricorso alla cassa integrazione. In provincia di Ravenna i cassintegrati sono 7.451, tornando a un livello che non si vedeva da novembre del 2009

Le ultime rilevazioni dell’Ufficio studi e ricerche della Cgil mostrano una preoccupante recrudescenza del ricorso alla cassa integrazione. In provincia di Ravenna i cassintegrati sono 7.451, tornando a un livello che non si vedeva da novembre del 2009. Il peggioramento della situazione congiunturale e gli aggiornamenti pervenuti al sistema di rilevazione indicano che il fenomeno non conosce flessione, anzi si sta estendendo a realtà che fino ad ora erano riuscite ad operare sul mercato facendo affidamento esclusivamente sulle loro forze.

Il primo semestre del 2013 ha visto 181 imprese ricorrere per la prima volta agli ammortizzatori sociali; dall’inizio della crisi le aziende che hanno usufruito della “cassa” sono così diventate 1.642. Oltre alle nuove realtà in difficoltà, diverse imprese hanno incrementato la
loro esposizione verso gli ammortizzatori sociali coinvolgendo sempre più lavoratori nelle riduzioni degli orari di lavoro.

“Gli ultimi dati alimentano ulteriormente le preoccupazioni che abbiamo manifestato a più riprese negli ultimi mesi e nella recente indagine svolta in occasione del festival del lavoro Opera - commenta il segretario provinciale della Cgil, Costantino Ricci -. Oltre agli effetti negativi della cassa integrazione, sappiamo purtroppo che molte situazioni di difficoltà delle aziende, prolungate nel tempo, sono destinate a concludersi con la messa in mobilità dei lavoratori”.

Le categorie che risentono maggiormente della recessione sono ancora una volta i metalmeccanici, che tornano a superare quota 3.000 unità, il commercio e i servizi con 1.320 unità e il settore costruzioni con 1.050. “Per il settore delle costruzioni - commenta Costantino Ricci - è più che mai necessario un allentamento del patto di stabilità per i Comuni, in modo da poter avviare una serie di interventi pubblici. Senza investimenti immediati il comparto delle costruzioni rischia una profonda destrutturazione con un ulteriore ingrossamento dell’esercito dei disoccupati”.

Una riflessione è infine doverosa sull’imminente scadenza della cassa integrazione in deroga, che interessa circa un terzo dei 7.451 lavoratori attualmente sottoposti a riduzione di orario di lavoro: “Diventa indispensabile accelerare tutte le procedure per riuscire a dare continuità alla cassa integrazione in deroga. Una parte importante di risorse è stata destinata dal Governo, ora bisogna essere tempestivi nel garantire il sostegno alle tante famiglie che dipendono da questo ammortizzatore”.

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