Crociere, i commercianti: "Risorsa per la città, ma va sfruttata meglio"
Per il 53,3% degli esercizi commerciali e dei pubblici esercizi il turismo legato all'arrivo delle crociere è una risorsa per la città, per il 46,7% è si una risorsa, ma va sfruttata meglio
Per il 53,3% degli esercizi commerciali e dei pubblici esercizi il turismo legato all’arrivo delle crociere è una risorsa per la città, per il 46,7% è si una risorsa, ma va sfruttata meglio. In sostanza tutti gli intervistati, in base ad un sondaggio realizzato dall’Ufficio Studi di Confcommercio Ravenna, sono soddisfatti di questo nuovo turismo che nel corso dell’anno porterà in città circa 100 mila crocieristi e circa 25 mila membri di equipaggio.
L’Ufficio studi ha somministrato ad un campione rappresentativo di esercizi commerciali e di pubblici esercizi 4 domande relative all’arrivo delle crociere, come risorsa, come vendite e come organizzazione.
Alla domanda “A suo avviso il turismo legato all’arrivo delle crociere può essere una risorsa per la città?”, il 54,5% dei pubblici esercizi ha dichiarato che si tratta di un’ottima risorsa e per il 45,5% va sfruttata meglio. Qualche punto in percentuale in meno per gli esercizi commerciali, pari al 52,6%, hanno dichiarato che si tratta di un’ottima risorsa e il 47,4% che si tratta si di una risorsa ma che va sfruttata meglio.
Alla domanda “In occasione degli arrivi delle crociere a Ravenna ha notato un aumento delle vendite?”, il 60% degli esercizi commerciali e dei pubblici esercizi del centro storico ravennate hanno notato un aumento e il 10% un forte aumento. Per il 30% del campione i crocieristi non hanno influito sulle vendite. In particolare su questa domanda ad essere maggiormente soddisfatti sono i negozi (il 63,2% dichiara un aumento e il 10,5% un forte aumento) mentre per i pubblici esercizi il 54,5% dichiara di aver notato un aumento e il 9% un forte aumento. Per il 36,4% dei pubblici esercizi i crocieristi non hanno fatto aumentare le vendite contro il 26,3% dei negozi.
Entrando più nel dettaglio del sondaggio, è stato chiesto se “Si è organizzato per favorire gli acquisti di questi turisti?”: complessivamente il 70% ha detto di si, mi sono organizzato. Molto alta la percentuale degli esercizi pubblici che hanno dichiarato di essersi organizzato al meglio (81,8%) attraverso un ‘cambio’ di menù, l’assunzione di personale e l’orario continuato; i negozi che si sono attrezzati per favorire gli acquisti dei crocieristi sono stati il 63,1% con un cambio dell’orario di apertura e chiusura o orario continuato, l’assunzione di personale multilingue.
Da rilevare, comunque, che il 36,9% dei negozi (più di un terzo) non si è organizzato per accogliere i crocieristi.
Infine, alla domanda “Pensa che un’organizzazione diversa degli orari di apertura dei negozi potrebbe incrementare le vendite?”, ben il 73,3% ha risposto di si, per il 9% non cambierebbe nulla, in quanto ‘indifferente’; il 20,9% si dice convinto che la modifica degli orari non farebbe aumentare le vendite.
Molto simili le percentuali di risposta dei negozi e dei pubblici esercizi. L’importanza di un’organizzazione diversa degli orari è prioritaria per il 72,7% dei pubblici esercizi (il 18,2% dice di no) contro il 73,7% degli esercizi commerciali (il 21% dice di no).