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Economia

Il maltempo travolge anche coltivazioni e aziende agricole: "Perdita di produzione del 70-80%"

Drastica la situazione per il settore agricolo che conta ingenti perdite. Legacoop chiede lo stato di calamità naturale

La pesante ondata di maltempo e la conseguente esondazione di diversi fiumi nel Ravennate getta un'ombra cupa anche sul destino delle coltivazioni agricole. A gettare l'allarme sono le stesse associazioni del settore, con Legacoop che chiede la dichiarazione dello stato di calamità naturale. Mercoledì mattina il presidente di Legacoop Romagna Paolo Lucchi e il responsabile del settore agroalimentare Stefano Patrizi hanno incontrato l’assessore regionale Alessio Mammi al Macfrut e gli hanno consegnato un dossier, con la richiesta di attivarsi. Tra le istanze, oltre a quella di "procedere per garantire risorse idonee alle aree colpite, quella di non porre limiti dimensionali per le aziende che saranno titolate a ricevere i ristori e il rinvio del pagamento di alcuni contributi, anche in virtù del fatto che le stesse zone sono state colpite severamente dalle gelate di fine inverno". L’assessore Mammi avrebbe dichiarato piena disponibilità.

"È scaduto il tempo per il contrasto al cambio del clima: siccità e esondazioni ne sono tra gli effetti attuali e devastanti. Sono state colpite, infatti, anche le strutture più moderne ed estese - afferma Legacoop - Significativo l’esempio della Cooperativa Agricola Braccianti Massari, che coltiva 2.500 ettari nel territorio di Conselice e Massalombarda. Nelle ultime ore è stata per metà completamente allagata, in seguito alla rottura degli argini del fiume Sillaro. In queste ore l’acqua sta purtroppo ancora salendo, dopo avere raggiunto un metro in molte zone. Anche centro aziendale è allagato. Forti rischi per la stalla da latte biologico, l’agriturismo e il biodigestore. Solo nelle prossime ore potranno essere fatte stime più precise dei danni, ma una tale inondazione lascia poche speranze soprattutto per le colture erbacee e orticole".

"I danni a coltivazioni e strutture sono ingenti, si calcola approssimativamente una perdita di produzione del 70-80% nell’area colpita dall’evento calamitoso, senza contare le piante frutticole e le viti che rischiano di morire per asfissia radicale o ristagno idrico", dichiara Confagricoltura Emilia Romagna. "Sono finite sott’acqua aziende agricole e zootecniche, le colture del territorio (cereali, mais, soia, girasole, erba medica, barbabietola da zucchero, cipolle, patate e pomodoro da industria), serre, allevamenti di suini e pollame, ma anche magazzini, attrezzature ed edifici rurali. È completamente compromessa la produzione 2023 di grano, nella delicata fase della spigatura, ma anche quella dell’orzo: colture che non possono essere riseminate in questo periodo dell’anno. Si prevendono ulteriori costi per chi dovrà invece approntare nuove semine di mais, girasole, colza e soia". 

L’Emilia-Romagna, secondo i dati Ispra 2021, è la regione più esposta agli eventi alluvionali con il 47,3% del territorio a rischio. Il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Marcello Bonvicini, sottolinea "la necessità di accelerare gli investimenti previsti dal PNRR in regione per la messa in sicurezza del territorio che è a rischio idrogeologico e idraulico, tra cui: rifacimento degli argini, mitigazione e consolidamento dei movimenti franosi nel piacentino, nel reggiano e nel bolognese come pure la costruzione di opere per ridurre il rischio alluvione nel parmense e nel modenese. Gelate primaverili, grandine e inondazioni hanno ridotto drasticamente alcune produzioni regionali, occorrono strumenti innovativi che sappiano garantire alle imprese reddito e raccolto. "Serve un sistema in grado di tutelare l’agricoltura", è la conclusione del presidente regionale di Confagricoltura.

Cna: "Urgente lavorare sulla cura del territorio"

“Stiamo vivendo ore di forte preoccupazione per i cittadini e le imprese della nostra provincia – dichiarano il Presidente e il Direttore generale della CNA Territoriale di Ravenna, Matteo Leoni e Massimo Mazzavillani – a causa dei danni che il maltempo sta provocando da ieri. La situazione più critica è nell’area faentina, dove molte zone sono completamente allagate, e nella Bassa Romagna, dove lo stato del fiume Lamone, in particolare, ha imposto l’evacuazione di alcune frazioni”.

“Siamo vicini alla popolazione e alle aziende colpite da questa emergenza e ringraziamo il Prefetto, i Sindaci e tutto il sistema di Protezione Civile per l’instancabile lavoro che stanno svolgendo a tutela della cittadinanza e che proseguirà anche nelle prossime ore fino al termine dell’emergenza. Esprimiamo il nostro cordoglio per l’uomo che, purtroppo, ha perso la vita a Castel Bolognese”.

"Ora - continuano il Presidente e Direttore CNA - è certamente il momento dell'unità e di gestire al meglio l'emergenza. Chiediamo a Regione e Governo di non lasciarci soli, non solo in questa fase, ma anche al momento della conta dei danni che inevitabilmente si affronterà nei prossimi giorni".  "Questi fenomeni - concludono - riportano prepotentemente l’attenzione sul tema del dissesto idrogeologico e dei cambiamenti climatici. È sempre più urgente e importante lavorare sulla cura e manutenzione costante del territorio, perché anche da essa dipende la competitività dei territori e la sicurezza di cittadini e imprese”.

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