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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Febbraio nero per i prezzi agricoli: "Effetti devastanti nelle campagne"

La riduzione dei prezzi al consumo si amplifica nelle campagne dove i pomodori sono pagati agli agricoltori il 60% in meno rispetto allo scorso anno, il grano duro il 30% in meno e le arance hanno subito un taglio delle quotazioni del 21%

"A spingere la deflazione a febbraio è il calo dell’11% dei prezzi delle verdure che sta provocando effetti devastanti nelle campagne". E’ quanto emerge da un’analisi Coldiretti in occasione della divulgazione dei dati Istat sull’inflazione sulla base dei dati Ismea a febbraio. La riduzione dei prezzi al consumo si amplifica nelle campagne dove i pomodori sono pagati agli agricoltori il 60% in meno rispetto allo scorso anno, il grano duro il 30% in meno e le arance hanno subito un taglio delle quotazioni del 21%.

“L’effetto congiunto dell’andamento climatico anomalo, le speculazioni e distorsioni lungo la filiera - denuncia Massimiliano Pederzoli, presidente Coldiretti Ravenna - hanno allargato la forbice dei prezzi dal campo alla tavola e questo vale anche per gli allevamenti, con le quotazioni per i maiali nazionali destinati ai circuiti a denominazione di origine (Dop) che sono scesi ben al di sotto della linea di 1,25 centesimi al chilo che copre appena i costi della razione alimentare. Cosi come i bovini da carne che sono pagati su valori che si riscontravano 20 anni fa, per non parlare del prezzo del latte che, con il venir meno degli accordi da marzo sarà ancora in balia delle inique offerte dell’industria”.

"Un comportamento - conclude Coldiretti - reso possibile dai ritardi nella legislazione comunitaria e nazionale che non obbliga ad indicare la provenienza del grano utilizzato in etichetta, una etichetta che è anonima anche per i formaggi e i salumi".

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