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Economia

Dopo l'Imu la nuova stangata sulle imprese: la Tares

Dopo l'Imu ci sarà la Tares che graverà nel 2013 su tantissime imprese aumentando di conseguenza una pressione fiscale sempre più insostenibile

A causa dell’Imu, nel mese di dicembre, l’entità del carico fiscale per le aziende raddoppierà rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Sono stati penalizzati in particolare gli immobili destinati alle attività commerciali. E’ questo l’effetto che si abbatterà su migliaia di imprese commerciali, turistiche e dei servizi della provincia ravennate che, oltre a fare i conti con una riduzione dei consumi senza precedenti, saranno vessate da un carico fiscale enorme, che potrebbe raggiungere il livello record di oltre il 50%.

Secondo Confcommercio e Confesercenti della provincia dei Ravenna "le istituzioni, a livello nazionale e locale, stanno sottovalutando le conseguenze di decisioni che mettono a rischio la tenuta del nostro tessuto economico e che generano tra gli imprenditori sconforto, oltre che rabbia, quando non chiusure.Ma sulle imprese non si abbatterà solo l'Imu. È in arrivo una nuova ‘stangata’: dal 1 gennaio entra in vigore la Tares, il tributo previsto dal decreto «Salva Italia» che va a sostituire Tarsu e Tia. Da non sottovalutare gli effetti che la nuova normativa comporterà per le attività commerciali, con un incremento medio della tassazione superiore al 10% se non verrà neutralizzata la cifra attualmente pagata quale Iva sulla tariffa dei rifiuti, e ancora più sensibili se le deliberazioni dei Comuni non terranno conto dei correttivi introdotti nel tempo al regime delle tariffe per le diverse categorie".

"Su ristoranti, trattorie, pizzerie, osterie, pub, discoteche, ortofrutta, pescherie, fiori e piante, pizza al taglio, bar, caffè, pasticcerie, mense, birrerie, alberghi, per citare alcune categorie che hanno già una forte incidenza della tariffa, l’effetto sarà dirompente - continua Confcommercio e Confesercenti -. La nuova imposta, che deve essere corrisposta da chiunque possegga, occupi o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti, comprende oltre alla quota ambientale per lo smaltimento dei rifiuti anche una quota sui cosiddetti «servizi indivisibili»: sicurezza, illuminazione e gestione delle strade. La componente rifiuti è basata sulla tipologia dell'attività svolta, secondo la metodologia che ricalca l'attuale tariffa, mentre la componente ‘servizi’ viene calcolata in base al valore dell’immobile attraverso un’aliquota comunale rappresentata da una magggiorazione pari a 30 centesimi il metro quadrato che può aumentare fino ad un massimo di 40 centesimi.

"Dunque, dopo l'Imu ci sarà la Tares che graverà nel 2013 su tantissime imprese aumentando di conseguenza una pressione fiscale sempre più insostenibile. A tutt’oggi nulla trapela e nulla si conosce circa le stesse modalità applicative della Tares", aggiungono le associazioni. Per i riflessi pesanti oltre che per le incertezze attuative Confcommercio e Confesercenti chiedono "l’emanazione di un provvedimento che proroghi l'entrata in vigore del nuovo tributo almeno fino al 1° gennaio 2014 e interesseranno in tal senso le istituzioni locali e nazionali. A tal proposito è stato richiesto alla Provincia un incontro sulla questione".

"È necessaria inoltre l’istituzione di un tavolo tecnico che necessariamente coinvolga le principali associazioni di categoria, affinché possano essere messe in campo tutte le misure e gli studi per l'individuazione dei criteri che siano maggiormente vicini alla reale produzione di rifiuti, per avere un pagamento del servizio proporzionato all’effettivo quantitativo di rifiuti assimilati - aggiungono Confcommercio e Confesercenti -. Dopo l’incontro dei comuni previsto per oggi a Ravenna ci aspettiamo risposte e un coinvolgimento diretto utile a dissipare le notevoli incertezze del momento. E soprattutto, e non ci stancheremo mai di ripeterlo: l’unica strada da percorrere non è aumentare la pressione fiscale e tributaria e di un drastico taglio della spesa improduttiva per reperire risorse da destinare allo sviluppo di cui il paese ha urgente bisogno".

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