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E45 sequestrata e Ravegnana chiusa: "Istituire un tavolo sui collegamenti di Ravenna"

Confcommercio Ravenna ha firmato venerdì mattina il documento congiunto del Sindaco di Ravenna, delle aziende, dei sindacati e delle associazioni di categoria che chiede al Governo di fermare l’emendamento ‘blocca trivelle’

Confcommercio Ravenna ha firmato venerdì mattina il documento congiunto del Sindaco di Ravenna, delle aziende, dei sindacati e delle associazioni di categoria che chiede al Governo di fermare l’emendamento ‘blocca trivelle’, ossia la moratoria fino a tre anni dei permessi di prospezione e ricerca dei giacimenti già rilasciati e dei nuovi permessi. Il documento, inoltre, chiede al Governo di indicare con chiarezza qual è la strategia energetica nazionale e l’istituzione di un tavolo per condividere con tutti gli attori coinvolti le politiche energetiche che si intendono mettere in campo.

“In sostanza, Ravenna non può perdere anche questa opportunità - dice Mauro Mambelli, Presidente Confcommercio Ravenna - perché, se a questa sommiamo la chiusura della Ravegnana e dell’E45, il territorio ravennate oggi deve fare i conti con forti disagi per i collegamenti con il nord e il centro-sud Italia che potrebbero incidere sull’andamento della prossima stagione turistica. Storicamente Ravenna sconta un isolamento che oggi, a causa della chiusura della Ravegnana e dell’E45, si acuisce maggiormente e che potrebbe durare a lungo visto che i tempi di ripristino della normale viabilità sono incerti e, da quello che risulta, non ancora definiti. Occorre allora l’istituzione di un tavolo ravennate che veda la partecipazione dell’Amministrazione comunale, delle Associazioni di categoria e delle realtà produttive che ponga al centro la questione dei collegamenti di Ravenna ‘con il resto del mondo’ e non solo stradali, ma anche ferroviari e aeroportuale, oltreché marittimo perché all’orizzonte si avvertono seri problemi e per di più di lunga durata”.

Stessa richiesta arriva dai consiglieri regionali Pd Gianni Bessi, Manuela Rontini e Mirco Bagnari: "Riteniamo necessario istituire un tavolo regionale, in quanto l'emendamento di fatto non incentiva né il risparmio energetico né la produzione di energia da fonti rinnovabili. Le incertezze del governo penta-leghista rischiano di compromettere investimenti in un settore industriale in cui siamo all’avanguardia nel mondo. Inoltre, costringono l'Italia a dipendere esclusivamente da fonti importate e penalizzano pesantemente la produzione interna di gas naturale e costringendo il Paese alla dipendenza delle multinazionali".

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