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Economia, il 2015 chiude con il segno più: cala anche la disoccupazione

La Camera di commercio di Ravenna fa il punto sull'andamento economico provinciale e approva le linee strategiche d'intervento per il 2016

La Camera di commercio di Ravenna fa il punto sull'andamento economico provinciale  e approva le linee strategiche d'intervento per il 2016. Il 2015 si chiude anche in provincia con i principali indicatori di segno positivo, per il 2016 la tendenza espansiva dovrebbe rafforzarsi (dal +0,6 al +1,5% di valore aggiunto).
Confermate le priorità d'intervento per il 2016 dell'ente camerale ravennate: internazionalizzazione, accesso al credito e innovazione.

E' ancora presto per affermarlo con certezza, ma molti segnali lasciano sperare che il 2015 possa essere ricordato, in futuro, come l'anno della svolta. L'Italia sembra avere ritrovato, finalmente, la strada giusta per uscire dalla fase di stagnazione in cui è precipitata dopo la breve ripresa del 2010-2011. Almeno, questo è quanto si ricava dall'andamento di alcuni importanti indicatori economici e delle rilevazioni sul clima di fiducia delle imprese e dei consumatori, mai così alto da  5 anni  a questa parte.  Anche nella nostra provincia alcuni dei principali indicatori sono di segno positivo. 

E' tornata a crescere la produzione industriale. Nei primi nove mesi del 2015 le piccole e medie imprese manifatturiere mostrano una variazione della produzione dell'1,5% su base annua.  Dopo anni durissimi il settore delle costruzioni segnala un aumento medio del fatturato che  nei primi tre trimestri è risultato del 1,2% trainato da un rilancio del mercato immobiliare soprattutto nell'edilizia residenziale.  La ripresa della attività produttive è prevalentemente legata ad una espansione della domanda interna. Le esportazioni nei primi nove mesi dell’anno fanno segnare una contrazione del 2,7%, in coerenza con il rallentamento del commercio internazionale e dell’economia di alcuni tra i principali partner europei.  Anche il porto ha mostrato una buona capacità di tenuta, perdendo appeno la -0,3% dei traffici nel periodo gennaio settembre, nonostante i ben noti problemi strutturali a cui si spera venga data una risposta in tempi brevi per avviare una nuova fase di sviluppo.

Soddisfacente la stagione turistica, + 0,4% delle presenze, deludendo solo in parte le aspettative di flussi più consistenti rispetto al 2014. Accanto ai segnali di uscita dalla crisi permangono all’opposto, elementi di preoccupazione legati al mercato del lavoro, ai consumi e al tessuto imprenditoriale, ambiti che probabilmente scontano uno sfasamento temporale rispetto alla ripresa delle attività produttive.  Sul fronte del lavoro, in positivo, si riducono i disoccupati: il tasso di disoccupazione si è portato dal 9,2% del 2014 all'8,7% del secondo trimestre del 2015. Nello stesso tempo tuttavia, sono diminuiti di 1.600 gli occupati e sono ancora 2000 i lavoratori interessati dalle varie forme di cassa integrazione. 

I consumi stentano a ripartire, almeno a giudicare dall'andamento del fatturato della piccola distribuzione commerciale che nei primi nove mesi dell'anno si è ridotto dello 0,8%.  Infine continua a diminuire il numero delle imprese. Tra settembre 2014 e settembre 2015 il saldo tra iscrizioni e cessazioni al Registro delle imprese della nostra provincia mostra un passivo di 250 unità. Se da un lato l'andamento delle cessazioni si è normalizzato, dopo la forte crescita a cavallo tra il 2012 e il 2013, dall'altro, la percezione di un rischio di impresa ancora alto e le difficoltà di accesso al credito, continuano a frenare l'avvio di nuove attività. 
Complessivamente l’Istituto di ricerca Proemetia stima che nel 2015 il valore aggiunto (analogo del PIL) in provincia di Ravenna aumenterà dello 0,6% rispetto all'anno prima. Nel 2016 la tendenza espansiva si dovrebbe rafforzare portando la variazione all’1,5%. A tale incremento contribuirebbero positivamente tutti i settori produttivi: manifatturiero 2,5%, servizi 1,5%, costruzioni 1,1% e agricoltura 0,4%.

In relazione all'andamento economico del 2015 e alle prospettive che si intravedono per  il 2016 il Consiglio della Camera di commercio ravennate ha approvato venerdì il preventivo 2016 e le linee strategiche che orienteranno le politiche camerali finalizzate ad affiancare e sostenere il tessuto imprenditoriale provinciale.  Il principio che ha guidato l'amministrazione camerale di Ravenna nella predisposizione della programmazione economico-finanziaria dei prossimi anni è stato quello di tentare, nonostante il susseguirsi delle norme sulla spending review e dei tagli sulla principale fonte di entrate dell'ente camerale (il diritto annuale pagato dalle imprese, è diminuito del 35% per l'anno 2015, diminuirà del 40% per l'anno 2016, e del 50% per l'anno 2017), di incidere il meno possibile sugli interventi economici destinati al territorio e alle imprese, puntando alla massima efficienza nella gestione della struttura.  Per il 2016 infatti, a fronte di una diminuzione del diritto annuale da quasi 8 milioni di euro a 4.603.000 (-40%), l'ammontare delle risorse che andranno a beneficio del territorio si attesterà a circa 2.635.000 rispetto ai 2.990.000 del 2015. Un calo sì, ma certamente non proporzionale alla riduzione delle entrate. Il sostegno al credito  attraverso i consorzi fidi impegnerà un milione di euro, voce questa che colloca la Camera di Ravenna quale ente più impegnato in ambito regionale sul versante della risorse destinate agli organismi di garanzia.

Il Consiglio camerale ha inoltre indirizzato l'utilizzo delle risorse verso le attività di internazionalizzazione. Le azioni che la Camera di commercio metterà in campo attraverso l'Eurosportello ed Unioncamere regionale riguarderanno la filiera meccanica, la filiera dell'edilizia, delle costruzioni, del wellness, dell'agroalimentare e del turismo. Le iniziative punteranno sulle  aree geografiche del mercato europeo, mediorientali e dell'Asia. Da sottolineare l'avvio del nuovo servizio “Intelligent export report – iER” realizzato dal centro studi di Unioncamere regionale e che attraverso l'azienda speciale Eurosportello fornirà informazioni relative alle esportazioni delle singole imprese con i dati e i flussi commerciali mondiali (fonte ISTAT) e dati di bilancio depositati da tutte le imprese del mondo (fonte TRADE CATALYST BUREAU VAN DIJK). 
La Camera di Ravenna sosterrà lo sviluppo delle imprese e del capitale umano con bandi per la concessione di contributi su diverse tematiche, creazione di nuove imprese, certificazioni sociali e ambientali, interventi per la sicurezza, e attraverso azioni rivolte alla diffusione delle nuove tecnologie e della banda ultralarga. Confermato l'impegno anche sulle attività istituzionali di regolazione del mercato attraverso la promozione degli strumenti di giustizia alternativa quali la mediazione e l'arbitrato e progetti consolidati di diffusione dei servizi innovativi  telematici del Registro Imprese.

“Grazie alla oculata gestione economica degli anni precedenti possiamo ora permetterci di utilizzare risorse aggiuntive e mantenere un buon livello di investimenti,  – evidenzia Natalino Gigante, presidente della Camera di commercio ravennate – arginando gli effetti che i tagli sul diritto annuale avrebbero avuto sulle attività di promozione e sviluppo dell'economia provinciale provinciale. Stiamo lavorando per poter mantenere il nostro forte impegno sul territorio, in attesa dell'attuazione della riforma del sistema camerale che ridisegnerà le competenze e l'organizzazione territoriale degli enti camerali. Le stesse scelte che la Camera di commercio di Ravenna si appresterà a compiere entro il mese di gennaio sul versante degli accorpamenti dovranno tenere in considerazione la capacità reale e concreta di salvaguardare il patrimonio della Camera in processi di fusione di prospettiva che rendano possibile scelte capaci di rispondere alle esigenze delle imprese attraverso risorse e progetti che sono l'essenza del vivere imprenditoriale. ”
 

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