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Economia

Edilizia, i sindacati proclamano lo "sciopero a rovescio"

Per rivendicare il diritto al lavoro, Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil Emilia Romagna proclamano per venerdì, in concomitanza con la giornata nazionale di mobilitazione dei lavoratori delle costruzioni, l'iniziativa "Sciopero a rovescio"

Sono ormai più di trentamila i lavoratori edili che, in Emilia Romagna, hanno perso l'occupazione dal 2008 ad oggi. A questi si aggiungono le migliaia di lavoratrici e di lavoratori che, lungo tutta la filiera delle costruzioni, stanno utilizzando i vari ammortizzatori sociali. La situazione è drammatica e sta innescando una vera e propria bomba sociale ad orologeria. "Il paradosso è rappresentato dal fatto che tanto ci sarebbe da fare nell'edilizia privata e anche, e soprattutto, nel pubblico", evidenziano Cgil, Cisl e Uil.

Secondo i sindacati, "bisognerebbe adeguare alla normativa antisismica gli edifici pubblici, a partire dalle scuole, bisognerebbe assicurare la manutenzione del patrimonio e renderlo efficiente sotto il profilo energetico, andrebbero fatte serie e importanti opere di conservazione del territorio. Il paradosso è che il lavoro ci sarebbe, anche per fare interventi urgenti, ma non è possibile metterlo in cantiere a causa del patto di stabilità che blocca in maniera cieca e stupida la possibilità di intervento degli enti locali".

Per queste ragioni, per rivendicare il diritto al lavoro, Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil Emilia Romagna proclamano per venerdì, in concomitanza con la giornata nazionale di mobilitazione dei lavoratori delle costruzioni, l'iniziativa "Sciopero a rovescio". "I lavoratori edili disoccupati occuperanno, in questa giornata, uno spazio pubblico e lì eserciteranno il loro diritto al lavoro - evidenziano i sindacati -. Lo faranno per rivendicare un diritto costituzionale e per dimostrare che il lavoro c'è e che non sono più disposti ad aspettarlo".

L’iniziativa coinvolgerà anche i lavoratori e i sindacati di categoria della provincia di Ravenna che si ritroveranno con i colleghi
provenienti da tutta la regione a Casteldebole, nel Bolognese, dove si effettuerà un intervento su un edificio denominato “casa della associazioni”. I lavoratori si occuperanno della sistemazione di una gradinata dell’edificio.

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