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Economia

Estrazione di idrocarburi nelle valli, Legambiente contraria: "Si applichi la 'Legge Ravenna'"

L'associazione ambientalista esprime contrarietà nel proseguire un'attività di prospezione e rispetto a ciò che ne conseguirà in caso scoperta di giacimenti, in aree di pregio ambientale come quelle interessate

Il 12 settembre 2016 la società Aleanna Resources Llc ha presentato al Ministero competente l’istanza per l’avvio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale per il progetto di istanza di conferimento del permesso di ricerca di idrocarburi “La Stefanina”. Nel merito, lo scorso 3 marzo Legambiente Ravenna ha inviato le proprie osservazioni esprimendo contrarietà nel proseguire una qualsiasi attività di prospezione e di tutto quello che ne conseguirà in caso scoperta di giacimenti, in aree di pregio ambientale come quelle interessate (aree soggette alla tutela della Rete Natura 2000, ZPS “Valle del Mezzano”, SIC-ZPS “Valli di Comacchio”e SIC-ZPS “Biotopi di Alfonsine e Fiume Reno” nonché nell’area del Parco del Delta del Po). Successivamente, il 29 maggio 2017, Mattm e Regione Emilia Romagna, hanno richiesto alcune integrazioni alla relazione originariamente presentata, poi fornite dalla società proponente. “La mancanza di netta contrarietà presentata dagli organi decisionali non lascia presagire nulla di buono per il futuro di quei territori, la cui destinazione come sottolineato dall’Unione dei Comuni Valli e Delizie è fondata su progetti di sviluppo sociale ed economico, attraverso la valorizzazione
dell’aspetto naturalistico”- sottolinea Legambiente - In particolare è preoccupante la natura fortemente subsidente di queste zone, in cui una possibile attività estrattiva intensa, potrebbe apportare danni irreparabili agli ecosistemi". Proprio rispetto a questo punto, infatti, lo scorso 5 ottobre si è tenuta a Roma il convegno “Legge Ravenna e subsidenza, non aspettiamo l’emergenza” promosso dall’Anbi (associazione nazionale dei consorzi di bonifica), con la finalità di riportare l’attenzione sugli aspetti preventivi nel mitigare gli effetti della subsidenza, con particolare riferimento alle conseguenze dirette dovute all’estrazione di idrocarburi, ma anche infrastrutturali riattivando tutta una serie di finanziamenti dedicati. Alla proposta hanno risposto positivamente i consiglieri regionali, Bagnari, Rontini e Bessi nonché il sindaco Michele De Pascale, che ha poi preso l’impegno di inviare una lettera dedicata ai Ministeri competenti, affinchè pongano maggiore attenzione al tema della subsidenza. "Legambiente Ravenna si augura quindi che gli stessi promotori si prendano l’impegno di esprimersi contrariamente alla ricerca di idrocarburi nelle valli, seppur non direttamente correlata alle problematiche di subsidenza, che potrebbero però verificarsi in un futuro non tanto lontano qualora venissero scoperti dei giacimenti. Infine – conclude l’associazione – contiamo anche in un sostegno da parte della stessa Anbi e nell’appoggio alla “Legge Ravenna”(legge 845/1980), la quale cita che la protezione del territorio del Comune di Ravenna dal fenomeno della subsidenza è un fatto di interesse nazionale, per far si che il Ministero stronchi sul nascere qualsiasi attività riconducibile all’estrazione di idrocarburi in queste aree sensibili”.

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