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Faenza, in crescita bilancio della cooperativa Gemos

Si è chiuso con un utile netto di oltre 429mila euro e un fatturato di quasi 36 milioni di euro (+5,34%) il bilancio 2012 della cooperativa Gemos di Faenza

Si è chiuso con un utile netto di oltre 429mila euro e un fatturato di quasi 36 milioni di euro (+5,34%) il bilancio 2012 della cooperativa Gemos di Faenza. Un risultato nettamente positivo che è stato presentato ai soci nei giorni scorsi: «Le ore lavorate - si legge nel bilancio esposto dal presidente della cooperativa Carlo Dalmonte - sono cresciute del 3,6% e abbiamo aumentato di 68 unità il numero delle persone occupate; questo andamento positivo ci ha permesso di ammortizzare gli investimenti fatti e di remunerare tutti i fattori della produzione proponendo anche quest’anno un ristorno ai soci. L’aumento della quantità di lavoro e la distribuzione del ristorno rappresentano per noi, cooperativa di produzione e lavoro, il raggiungimento dello scopo sociale, quindi un motivo di soddisfazione e di orgoglio per aver perseguito in pieno la nostra mission».

L’assemblea dei soci, che si è tenuta all’interno del ristorante self service Rirò di via Selice a Imola, è stata anche occasione per presentare gli investimenti realizzati dalla cooperativa nel 2012 (per un totale di 884mila euro) e per inaugurare la struttura imolese, recentemente ristrutturata: «Negli ultimi 12 mesi abbiamo aperto i seguenti cantieri - prosegue il presidente nella relazione di bilancio -: in via Della Punta a Faenza per la separazione tra i locali self service e piano primo dove, nei primi mesi del 2013, è stata realizzata la nuova sede della cooperativa e in via Selice a Imola per la ristrutturazione completa del self-service».

«E’ giusto dire che oltre ai numerosi investimenti materiali abbiamo dedicato risorse, tempo e passione per coinvolgere e far conoscere ai nostri soci e ai dipendenti cosa significa “essere cooperativa”, per quali ragioni ci distinguiamo e qual è il nostro modo di stare insieme - ha proseguito il presidente -. Un altro tipo di investimento, più immateriale ma altrettanto importante, che crediamo abbia dato buoni frutti: sono in aumento i soci e il prestito sociale, le nostre assemblee godono mediamente di buona partecipazione e tutto questo ci da’ fiducia e ci sprona a fare sempre meglio».

«Tuttavia il 2012 non è stata affatto un’annata facile - ha sottolineato il numero uno del cda -. E’ stato un anno duro per tutti, il peggiore che si ricordi per l’aumento della disoccupazione, per la diminuzione del potere di acquisto e per un diffuso e crescente clima di preoccupazione e di sfiducia nel futuro; per ciò che ci riguarda tali tensioni si sono manifestate soprattutto nel calo di presenze dei locali commerciali e nei ritardi di pagamento, sia da parte della clientela pubblica che di quella privata: questo è lo scenario che sta davanti a noi e che dobbiamo gestire nel 2013 cercando di equilibrare ancora di più attivismo e prudenza».

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