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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Contro la finanziaria, quattro ore di sciopero in piazza a Ravenna

Cgil Cisl Uil della provincia di Ravenna comunicano che lo sciopero sarà di 4 ore con presidio in piazza del Popolo a Ravenna di fronte alla Prefettura a partire dalle 15

Cgil Cisl Uil della provincia di Ravenna, "nell’esprimere piena soddisfazione per la proclamazione nazionale unitaria dello sciopero generale di lunedì 12 dicembre", comunicano che in provincia di Ravenna - considerati gli aspetti  connessi alla organizzazione dell’astensione dal lavoro da parte delle diverse categorie interessate, in relazione ai settori produttivi e dei servizi -  lo sciopero sarà di 4 ore con presidio in piazza del Popolo a Ravenna di fronte alla Prefettura a partire dalle 15.

Lo sciopero, che si articolerà nelle ultime 4 ore dell'orario giornaliero e 4 ore per turno, è stato proclamato per "protestare contro una finanziaria che non rispecchia i principi di equità. “Cambiano i suonatori ma non la musica – dicono i tre sindacati -: pagano sempre e solo lavoratori e pensionati. Chiediamo discontinuità e coraggio a questo governo: chi ha di più deve pagare di più a iniziare da chi non ha mai pagato”.

"I sindacati dicono - si legge in una nota delle organizzazioni - che tocca al Parlamento introdurre correttivi nel segno dell'equità. In particolare le organizzazioni dei lavoratori chiedono al Governo che: rimanga l’indicizzazione per le pensioni medio basse; siano modificati gli interventi sulle pensioni di anzianità; siano tutelati tutti i lavoratori che sono e andranno in mobilità perchè espulsi anticipatamente dal ciclo produttivo; sia più graduale l’innalzamento dell’età pensionabile per le lavoratrici; l’imposta sulla casa sia progressiva (altrimenti ricade, soprattutto, sui redditi medio bassi)  e che una quota del gettito vada ai Comuni (altrimenti saranno costretti a introdurre nuove  tasse per pagare i servizi); si attui la riforma degli ammortizzatori sociali e un patto sociale per la crescita che ridia slancio all’economia e favorisca la ripresa dell’occupazione attraverso la concertazione con le  parti sociali".

“Il Parlamento – dicono Cgil, Cisl e Uil - può e deve chiedere, a parità di saldi, di recuperare più risorse da: una sostanziale riduzione dei costi della politica che non pregiudichi l’esercizio della democrazia;  un’imposta sulle grandi ricchezze e una incisiva lotta all’evasione con misure efficaci e certe;  una riforma del fisco che premi il lavoro dipendente i giovani, le donne e la famiglia; la tassazione vera dei capitali scudati e la tassazione dei capitali collocati in Svizzera sull’esempio di altri paesi europei;  la vendita ed il canone sulle frequenze televisive e la dismissione di alcuni beni dello stato; la riduzione delle spese per l’acquisto di 131 bombardieri F35. Il Parlamento deve chiedere al Governo che avvii una seria e costante battaglia contro l'evasione fiscale tra le più alte e scandalose al mondo”.

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