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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Portuali in sciopero manifestano in piazza: "Non vogliamo un'altra Mecnavi"

Sciopero nazionale venerdì per tutti i porti italiani. Anche a ravenna i lavoratori sono scesi in piazza del Popolo per manifestare. Con loro il sindaco e il vicesindaco del Comune di Ravenna, Fabrizio Matteucci e Giannantonio Mingozzi

Sciopero nazionale venerdì per tutti i porti italiani. Anche a ravenna i lavoratori sono scesi in piazza del Popolo per manifestare. Con loro il sindaco e il vicesindaco del Comune di Ravenna, Fabrizio Matteucci e Giannantonio Mingozzi: "Condividiamo le  forti preoccupazioni che riguardano l'occupazione, la professionalità e la sicurezza del lavoro al porto. L'abolizione di fatto dell'articolo 17 della legge 84/94 e l'apertura alla libera concorrenza  dei vari servizi portuali mette in gravi difficoltà soprattutto quelle imprese (Compagnia portuale, Gruppo Ormeggiatori, Gruppo Piloti, servizio di rimorchio ed equipaggi dei rimorchiatori) fortemente strutturate e che hanno fatto investimenti importanti ed apre le  porte alla rincorsa del massimo ribasso e all'illegalità", dichiarano gli amministratori.  

"In questi anni le Istituzioni locali insieme alle organizzazioni sindacali ed alle associazioni datoriali, si sono seriamente impegnate  per rendere più sicuro il lavoro portuale, per promuovere la formazione ed il rispetto delle regole. Non vogliamo che tutto quello di buono che è stato fatto venga di colpo cancellato. Questa manifestazione si svolge alla vigilia di un anniversario molto importante per la comunità ravennate: 28 anni fa ai cantieri Mecnavi del porto di Ravenna, morivano 13 lavoratori vittime della deregulation e della violazione delle più elementari norme di sicurezza. Non vogliamo un'altra Mecnavi. Il porto è il volano della nostra economia e la qualità del lavoro portuale è preziosa per la sua competitività. Il Comune è a fianco dei lavoratori in questa battaglia", concludono Matteucci e Mingozzi.

Sciopero dei portuali (foto di Massimo Argnani)

"L'adesione alla mobilitazione ha raggiunto il 100% in Compagnia portuale e tra i lavoratori interinali ed è stata altissima tra i lavoratori dei terminal e in Autorità portuale - evidenzia Filt Cgil -. Lo sciopero ha riscosso una grande partecipazione anche nei servizi tecnico nautici, dove i lavoratori hanno scioperato nel rispetto della normativa di legge e garantendo la sicurezza e i servizi essenziali". La giornata di protesta è stata caratterizzata da un coloratissimo corteo e da un affollato presidio in piazza del Popolo a Ravenna davanti alla Prefettura.

“Siamo estremamente soddisfatti – commenta il segretario provinciale della Filt Cgil, Danilo Morini - per la risposta del mondo portuale ravennate che in maniera pacifica, ma determinata, si schiera contro una riforma dei porti che porterebbe gravissime conseguenze. L'iniziativa ha inoltre raccolto il forte sostegno delle istituzioni locali con le presenze al presidio del sindaco e del vicesindaco di Ravenna, dei consiglieri regionali Gianni Bessi, Piergiovanni Alleva e Mirco Bagnari, del presidente della Provincia e del presidente dell'Autorità portuale. Questa riforma mette a rischio l'occupazione e la sicurezza. Come ribadito più volte, in queste ultime settimane, ci troviamo di fronte a un disegno di distruzione delle regole e della legalità per quanto attiene al lavoro portuale. La riforma indirizza le attività di un settore così importante e delicato verso la balcanizzazione e la concorrenza al massimo ribasso, a danno della sicurezza, delle garanzie di intervento in caso di emergenza, della professionalità e dei diritti fondamentali”.

Una delegazione dei tre sindacati di categoria e dei lavoratori è stata ricevuta dal Prefetto: “Nel corso dell'incontro - commenta Morini - abbiamo consegnato una nota ufficiale con le motivazioni e il dettaglio delle ragioni della nostra protesta che il Prefetto si è impegnato a trasmettere al Governo. Ci auguriamo che il successo degli scioperi a livello nazionale possa indurre il Governo a un ripensamento. Ribadiamo il fatto che agli attacchi all'articolo 17 della legge 84/94, aprendo al mercato anche il ciclo nave e le operazioni portuali oltre che i servizi tecnico nautici, spalancano le porte alle infiltrazioni illegali, già così pervasive nel mondo della logistica, e si scaricano sulle spalle dei lavoratori le rincorse al massimo ribasso. In questo modo si dissolverebbe inoltre il contratto nazionale dei lavoratori portuali e dei dipendenti delle Autorità portuali. L'abbandono delle norme vigenti provocherebbe la fine della professionalità in banchina e in porto, la fine della formazione e dell'attenzione alla sicurezza, distruggerebbe quanto di buono oggi, in diverse realtà portuali e per vincolo di legge, si è realizzato”.

“Il Partito Democratico – ha dichiarato il segretario Michele de Pascale - sostiene la battaglia degli operatori portuali. Questo sciopero ci fa comprendere l’importanza del coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti nel processo di cambiamento dei porti che deve avere come obiettivo lo sviluppo delle aree e la valorizzazione della professionalità e della competenza. Anche il nostro deputato ravennate Pagani ha già sottolineato in più occasioni la necessità di elaborare la riforma portuale presentando un progetto organico sulla riorganizzazione del sistema di governo degli scali senza arretrare nella sicurezza e nella qualità del lavoro e della navigazione. Più i lavoratori agiscono in sicurezza – ha concluso il segretario provinciale - più i porti saranno competitivi.”

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