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Squinzi (Confindustria) a Cervia: "La vera solidarietà? Creare lavoro"

Squinzi ha ricordato che "la solidarietà che dobbiamo fare noi imprenditori è creare la crescita attraverso politiche virtuose di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro".

Cervia ombelico del mondo economico nella giornata di sabato mattina. La visita del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, infatti, ha portato la località della Riviera al centro del dibattito politico, arroventato dalle prossime elezioni.  Squinzi è stato insignito, a Cervia, del Vip Lions 2012, premio riconosciuto a personalità che si sono distinte nel lavoro e nel sociale. Sul tema ha detto Squinzi: “Ritengo che la solidarietà attiva sia quella che riusciamo ad estrinsecare facendo sì che le nostre imprese siano efficienti, crescano e creino occupazione".

Ricordando che la disoccupazione toccherà il 12% e quella giovanile il 37%, Squinzi ha ricordato che "la solidarietà che dobbiamo fare noi imprenditori è creare la crescita attraverso politiche virtuose di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro". Lo riporta l'Ansa. Per il presidente di Confindustria la solidarietà attiva è "tornare ad essere una classe dirigente capace di creare progresso ed occupazione. Noi come imprenditori vogliamo tornare ad essere classe dirigente per creare un futuro per il giovani per il nostro Paese". Squinzi non ha ovviamente negato la necessità di fare comunque solidarietà passiva puntando però a "iniziative per portare chi è meno dotato a crescere personalmente ed economicamente". Ma oltre all'aiuto verso i più deboli, è stata la sua conclusione, bisogna soprattutto impegnarsi "per un clima che permetta al paese di crescere. Tornare a ciò che i nostri genitori e nonni hanno conosciuto nel dopoguerra e che ora tocca a noi impegnarci a trasmettere a figli e nipoti".

Non sono mancate frecciate ai politici. Così Squinzi: “Vedo programmi di decine di pagine dove il peso dell'economia vera è un po' latitante". L'ha detto lasciando Cervia, parlando con i giornalisti. Nel suo intervento ha spiegato che "dobbiamo rimettere al centro dell'attenzione delle forze politiche e sociali che non ci può essere crescita se non rimettiamo al centro il manifatturiero. Dobbiamo fare crescere l'incidenza sul Pil delle nostre attività vere e manifatturiere. Questa è l'unica vocazione possibile dell'Italia".

E sempre sull’economia: “Abbiamo preparato un documento molto serio con delle proposte anche molto forti e naturalmente chi le vuole condividere sarà sicuramente il benvenuto". Così il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ha risposto a chi gli ha ricordato l'invito di ieri del leader della Cisl Raffaele Bonanni per un decalogo comune di imprese e sindacati da sottoporre alle forze politiche che affronteranno la sfida elettorale. Noi abbiamo lavorato da qualche mese su un programma che intendiamo sottoporre alle forze politiche e che è basato su tre punti: ritrovare la crescita, contenere il rapporto tra debito e Pil e riportare il manifatturiero al centro dell'attenzione del Paese". Una porta aperta? - gli è stato chiesto. "Sì - è stata la risposta - ma noi con Bonanni e la Cisl in particolare abbiamo un dialogo continuo e la pensiamo allo stesso modo su tante cose".

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