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Economia

La crisi si attenua ma non si arresta: "Ravenna2019 e porto le sfide del 2014"

Al 31 marzo sono 40.892 le imprese iscritte al Registro delle Imprese di Ravenna, 370 in meno rispetto alla stessa data dell’anno passato

Nonostante qualche segnale di allentamento, la crisi continua a colpire l’economia del nostro territorio. Perdura in particolare il ridimensionamento del sistema produttivo provinciale sia in termini di imprese e volumi produttivi che di occupazione. Come si esce da questa situazione? È possibile ritrovare uno spirito vincente e scommettere di nuovo sul futuro, rimettere in circolo nuove energie e rinnovato entusiasmo? Questi ed altri i temi che saranno approfonditi nel corso della 12^ Giornata dell'Economia, evento ormai consolidato della Camera di commercio di Ravenna, che si svolgerà venerdì nella Sala Cavalcoli con inizio alle ore 14,45.

Individuando peculiarità e specializzazioni del sistema produttivo locale, si cercherà di fornire spunti di analisi per poter delineare le possibili strategie attuabili per rilanciare la crescita dei territori e su cui fare leva per creare nuove opportunità.  Fra i vari dati analizzati emerge che, all'uscita del tunnel della crisi, fanno capolino le aziende che esportano e chi lavora con esse. Alla iniziativa ravennate, realizzata con il contributo della BCC, tra i saluti introduttivi del Segretario generale, Paola Morigi, e l'intervento conclusivo del Presidente della Camera di commercio, Natalino Gigante, parteciperanno Guido Caselli, direttore Centro Studi Unioncamere Emilia-Romagna, ed Elio Borgonovi, docente dell'Università Bocconi di Milano, che con i loro approfondimenti, offriranno una interessante lettura integrata dei nuovi scenari economici e delle prospettive istituzionali in atto.

Inoltre, secondo quanto proposto dal Comitato per la promozione dell'imprenditoria femminile, per mettere in evidenza alcune eccellenze imprenditoriali “al femminile” del nostro territorio, seguiranno due testimonianze di imprenditrici locali: Emanuela Bacchilega – Calzaturificio Emanuela Srl; Morena Treré – Azienda agricola Treré.  Dopo il punto di vista specialistico degli economisti, si ascolterà l'esperienza di donne che l'impresa la vivono concretamente tutti i giorni, in particolare in un contesto difficile e turbolento come quello attuale. La Giornata dell'Economia è il più importante evento nazionale organizzato dal sistema camerale, e  ancora una volta potrà sottolineare il ruolo incisivo delle Camere di commercio come punto di osservazione privilegiato sullo stato e le evoluzioni delle economie locali.

“Gli indicatori emersi dalle ultime indagini congiunturali – afferma  il Presidente della Camera di Commercio di Ravenna, Natalino Gigante – sono meno negativi rispetto al recente passato, ma è ancora troppo poco per poter pensare ad un superamento della fase recessiva nel breve periodo. In assenza di segnali forti e univoci di una imminente ripartenza dell’attività produttiva, è necessario promuovere a tutti i livelli di governo politiche destinate a rilanciare gli investimenti, l’occupazione e i consumi interni. Occorre mettere in campo nuovi sistemi e strumenti a sostegno dei processi di internazionalizzazione e innovazione tecnologica affinché le imprese del nostro territorio possano migliorare la loro competitività sui mercati esteri e favorire quindi una crescita trainata dalle esportazioni. E’ necessario intervenire per facilitare l’accesso delle pmi ad un mercato del credito ancora bloccato da condizioni di offerta restrittive".

"Il 2014 sarà un anno importante – prosegue Gigante – per i progetti in campo sul nostro territorio: si scioglierà il nodo della candidatura di Ravenna a Capitale europea della cultura 2019, dovremmo raccogliere i primi frutti del progetto di sviluppo del porto di Ravenna e seguire con particolare attenzione la questione delle attività estrattive nell'Adriatico e i lavori preparatori dell'edizione 2015 di OMC. Queste le sfide che dobbiamo saper cogliere nell'immediato per promuovere la crescita e dare speranza e certezza al sistema delle nostre imprese”.

Alcuni dati congiunturali relativi al primo trimestre 2014 - Al 31 marzo sono 40.892 le imprese iscritte al Registro delle Imprese di Ravenna, 370 in meno rispetto alla stessa data dell’anno passato. Al netto delle cancellazioni di ufficio il saldo tra nuove iscrizioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi è risultato di -190 imprese. Il tasso di crescita su base annua è, pertanto, ancora negativo, -0,5%, anche se in miglioramento rispetto alla fine dell’anno passato. Produzione e fatturato del settore industriale subiscono anche nel primo trimestre del 2014 una flessione, -0,8% per entrambi, ma più contenuta rispetto alla media degli ultimi periodi.

Il tessuto produttivo ed occupazionale del settore delle costruzioni, già fortemente indebolito, continua a risentire pesantemente degli effetti della recessione. Il 2014 si è aperto con un calo del fatturato del 5,1%, più ampio di quello registrato a livello regionale (-4,1%) e nazionale (-3,5). La crisi economica ha inciso pesantemente sulla capacità di spesa delle famiglie comprimendo i consumi del settore privato. Ne ha risentito in particolar modo la piccola distribuzione commerciale. Nel primo trimestre 2014 è proseguita la flessione delle vendite al dettaglio (-2,2%) che tuttavia appare in rallentamento rispetto ai periodi precedenti.

Nei primi mesi dell’anno si è registrata una ulteriore contrazione dei finanziamenti erogati dal sistema bancario in provincia di Ravenna. Tra febbraio 2014 e febbraio 2013 i prestiti a imprese e famiglie sono diminuiti dello 0,7% in totale, del 3,0% al netto delle sofferenze. Tale flessione è probabilmente l’effetto di dinamiche convergenti sia sul fronte della domanda che su quello dell’offerta. I centri per l’impiego provinciali registrano, a marzo 2014,  una diminuzione dell’occupazione dipendente (al netto del settore pubblico e dell’agricoltura)  del 2,7% rispetto al marzo 2013. Ciò significa una perdita di circa 2700 posti di lavoro (dipendente)  in un anno, ma il dato risulterebbe probabilmente più ampio se fosse incluso il settore agricolo. Nei primi quattro mesi, inoltre è in forte crescita il ricorso alla cassa integrazione.

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