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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Gli autotrasportatori: “Si prenda la Slovenia come esempio e si investa sulla ferrovia”

I dati di import ed export del Porto di Koper si attestano intorno al 50%. Spicca l’alta capacità del porto sloveno di coniugare la mobilità delle merci nelle tre varianti acqua-ferro-gomma

Una delegazione del Comitato Unitario Autotrasporto della provincia di Ravenna si è recata in visita di studio al Porto di Koper, una realtà con caratteristiche che diventano elementi di riflessione forti per il futuro e lo sviluppo del Porto di Ravenna, del suo indotto e del trasporto merci. I dati di import ed export del Porto di Koper si attestano intorno al 50%. Spicca l’alta capacità del porto sloveno di coniugare la mobilità delle merci nelle tre varianti acqua-ferro-gomma.

C'è una prevalenza netta del ferro sulla gomma. Quasi l’esatto contrario di quanto accade nel nostro territorio, considerando che in Italia la stragrande maggioranza della quota totale della movimentazione delle merci avviene su gomma. “Questi elementi dimostrano quanto sia importante intercettare nuovi flussi - sottolinea Marco Gennari, coordinatore del Comitato Unitario Autotrasporto - e allo stesso tempo quanto questo possa essere impossibile se non si realizza una forte sinergia tra le mobilità acqua-ferro-gomma. A Capodistria la movimentazione merci si distribuisce al 60% su ferro e al 40% su gomma. L’aumento della quota del trasporto ferroviario deve essere un obiettivo anche per noi, contestualmente ad alcune altre scelte strategiche dal punto di vista infrastrutturale e dei servizi come l’approfondimento  dei fondali, l’E55 e il nuovo terminal container”.
 
Un’altra specificità concerne la particolarità del traffico che il Porto di Koper ha sviluppato intorno al settore delle automobili. Il porto sloveno dispone di una potenzialità di stoccaggio per questo comparto di 50 milioni di autoveicoli e ciò fornisce un ulteriore elemento di analisi. Il Porto di Ravenna dovrebbe interrogarsi sull’opportunità di mettere in atto una sinergia operativa con quello di Koper in relazione a questo settore, tenendo presente anche l’elevato valore aggiunto per ciò che riguarda l’occupazione.
 
Il Porto di Koper è un centro intermodale e dispone di diversi terminal: crociere, carbone, autoveicoli, legno, container - per fare alcuni esempi - e c’è in previsione la realizzazione del Molo Terzo per sviluppare ulteriormente le loro attività e i loro terminal. La profondità delle acque varia dai 7 ai 18 metri e al terminal minerali di ferro e carbone possono attraccare navi con capacità fino a 180 mila tonnellate.

La delegazione del Comitato Unitario Autotrasporto della provincia di Ravenna era formata da Matteo Casadio (Sapir); Guido Ceroni (Autorità portuale Ravenna); Rudy Gatta (Legacoop Ravenna); Franco Ventimiglia (Cna Ravenna); Mario Petrosino (Cna Ravenna); Pier Nicola Ferri (Confcooperative Ravenna); Rossano Bezzi (Rafar); Sauro Giorgini (Rafar); Samuele Miserocchi (Ciclat Ambiente); Marco Gennari (Consar Ravenna); Alberto Rondinelli (Ctf Faenza);  Danilo Gambi (Ctf Faenza); Massimo Zoli (Scar Cervia); Arnaldo Bongiovanni (Ormeggiatori del Porto di Ravenna); Mauro Samaritani (Ormeggiatori del Porto di Ravenna); Roberto Zenatto (Consav Faenza).

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