Il Testo unico della rappresentanza incassa la fiducia dei lavoratori
Per i lavoratori con contratti inerenti a Confindustria e Confservizi si sono registrati 2.799 votanti, di cui 1.441 favorevoli all’accordo e 1.304 contrari
I lavoratori della provincia di Ravenna sono stati chiamati ad esprimersi sul Testo unico della rappresentanza firmato il 10 gennaio scorso da Cgil, Cisl e Uil, Confindustria e Confservizi. La distribuzione dei voti è apparsa molto diversa a seconda del settore di appartenenza. Per i lavoratori con contratti inerenti a Confindustria e Confservizi si sono registrati 2.799 votanti, di cui 1.441 favorevoli all’accordo e 1.304 contrari. Diversa la situazione per gli altri comparti; in quest’ultimo caso i votanti sono stati 1.429 di cui favorevoli all’accordo 1.322 e contrari 56.
La consultazione, svolta a livello provinciale e indetta della Cgil, ha portato al voto complessivamente 4.228 lavoratori di cui 2.763 si è espressa a favore del Testo unico, mentre 1.360 hanno votato contro. Gli astenuti sono stati 105. “In attesa di conoscere i risultati a livello nazionale – commenta Costantino Ricci, segretario generale provinciale della Cgil - ora si tratta di completare la definizione degli aspetti che sono materia di discussione, soprattutto nel merito delle esigibilità e dell’impianto sanzionatorio. Auspichiamo inoltre che l’intesa debba essere condivisa anche con le altre associazioni datoriali, non solo Confindustria e Confservizi, per una sua applicazione uniforme nel mondo del lavoro”.
Ricci sottolinea anche che “in questa fase politico-sindacale, è determinante il fatto di certificare la rappresentanza della nostra organizzazione, come è importante che i lavoratori possano esprimersi sul contratto nazionale. Un’intesa, che ancora oggi sancisce i livelli di contrattazione nazionale e aziendale e definisce regole di confronto certe, ritengo sia il percorso migliore per consolidare il contratto nazionale e per arrivare alla definizione di una legge sulla rappresentanza sindacale. Un tema che la Cgil chiede di affrontare da almeno 20 anni”.