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Economia

Imprenditori in piazza, Matteucci: "Noi stiamo con le imprese per il lavoro"

Giovedì mattina per la prima volta nella storia dell'imprenditoria ravennate sono scese in piazza tredici Associazioni di rappresentanza per far sentire la propria voce in difesa dell'economia reale del territorio

Grande partecipazione alla manifestazione “Salviamo l’impresa” che si è svolta giovedì mattina in Piazza del Popolo a Ravenna dove - per la prima volta nella storia dell’imprenditoria ravennate - circa 1.500 manifestanti appartenenti alle tredici Associazioni di rappresentanza dell’agricoltura, dell’artigianato, del commercio, del turismo, dell’industria e della cooperazione hanno fatto sentire la propria voce in difesa dell’economia reale del nostro territorio, sollecitando le Istituzioni e la politica.

Sono saliti sul palco i tredici Presidenti delle Associazioni componenti il Tavolo (AGCI, CIA, CNA, Coldiretti, Confagricoltura, CONFIMI, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confindustria, Copagri, Legacoop). Prima di scendere in piazza le Associazioni avevano incontrato i Comuni, la Provincia e i Consiglieri regionali presso la Camera di Commercio. Al termine della manifestazione, una delegazione è salita in Prefettura per consegnare al Prefetto il documento con le richieste e le rivendicazioni delle Associazioni.

"Salviamo le imprese", le foto della manifestazione (Massimo Argnani)

BURIOLI - “Le imprese sono allo stremo – ha sostenuto l’attuale presidente Pierpaolo Burioli, prima di dare lettura del documento approvato all’unanimità dal Tavolo provinciale – e tutte le Associazioni intendono costruire con forza e determinazione una possibilità di futuro per tornare a crescere con slancio, per fornire lavoro e valore al Paese”. “Tutto questo – ha proseguito Burioli - attraverso la riduzione della pressione fiscale, evitando ulteriori innalzamenti delle aliquote IVA, diminuendo l’imposizione IRAP, escludendo dall’IMU gli immobili strumentali all’attività d’impresa, ridefinendo il tributo rifiuti e i servizi TARES, dando credito alle imprese, semplificando norme e procedure ad ogni livello, pagando i debiti della Pubblica Amministrazione verso le imprese, comprimendo il cuneo fiscale e attuando il Patto per lo Sviluppo sottoscritto con Provincia, Comuni e Camera di Commercio. Non possiamo più aspettare, tutti insieme dobbiamo manifestare con forza le ragioni dell’impresa e gli oltre 1.500 imprenditori presenti sono la chiara testimonianza di questa volontà”.

MATTEUCCI - “La manifestazione dal titolo ‘Salviamo le imprese’ è stata bella, partecipata e propositiva - afferma il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci -. Io e l’Amministrazione che guido siamo dalla parte delle ragioni degli imprenditori che hanno manifestato. Ho già convocato per il 24 aprile  le tredici associazioni che hanno promosso la manifestazione. Nella stessa giornata incontreremo sindacati".

Matteucci sottolinea che "è stata anche una manifestazione pervasa da un forte sentimento di preoccupazione, che ha lanciato un allarme che condivido in pieno. La crisi economica è senza precedenti e la situazione sociale potenzialmente esplosiva. Spero che il Parlamento e il futuro Governo raccolgano le proposte della manifestazione".

"Per la parte che riguarda il nostro Comune,  fosse anche solo qualche goccia nel mare della crisi e della generale pressione fiscale, faremo tutto ciò che è possibile per incrementare il sostegno alle imprese attraverso i consorzi fidi,  per non aumentare e, dove è possibile,  attenuare la pressione fiscale locale sulle imprese, a partire dall’Imu e dalla Tares", continua il primo cittadino.

"Lasciamo stare il fatto che la pressione fiscale locale è figlia delle scelte sbagliate degli ultimi Governi - conclude Matteucci -. Faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità e disponibilità  per continuare a sostenere il nostro prezioso tessuto di imprese. Per continuare ad impegnarci insieme per l’obbiettivo che ci unisce: il lavoro”.

CASADIO E BESSI - Il presidente della Provincia e il vice presidente, Claudio Casadio e Gianni Bessi, "l'urgenza di una nuova considerazione delle politiche governative rivolte al mondo dell'impresa e del lavoro. E' un appello che non può cadere nel vuoto. E che non ammette ulteriori rinvii. La centralità del mondo imprenditoriale nell'ambito del nostro tessuto economico è da troppo tempo mortificata, quando non ostacolata da una politica che ha sino ad ora sacrificato sviluppo e crescita e da troppi vincoli e, soprattutto, da non adeguate politiche di sostegno all'innovazione".

"In questo contesto noi stiamo lavorando per sbloccare, con la massima urgenza, quei vincoli del patto di stabilità che impediscono agli enti locali di effettuare anche gli investimenti più importanti e più urgenti e persino di pagare , come sarebbe più che giusto, i propri creditori - concludono Casadio e Bessi -. A tal proposito, il decreto, recentemente approvato dal governo, appare chiaramente inadeguato e necessità di modifiche ed interpretazioni chiare che sbocchino davvero i pagamenti di Stato ed enti locali e riattivino un meccanismo virtuoso di investimenti prioritari".

IL PD - “Dobbiamo tener conto di questo segnale d’allarme. Non è il primo, certo, ma – commenta Il segretario dell’Unione comunale del Partito democratico, Danilo Manfredi – ha una valenza ancora più forte. Va appoggiato l’impegno degli Enti locali, che chiedono con forza al Parlamento di sbloccare i vincoli del patto di stabilità, che impediscono loro di realizzare gli investimenti più urgenti e, prima di tutto, di pagare i propri creditori. Il decreto approvato di recente dal Governo non è per nulla sufficiente. Così non si può andare avanti, perché si mette a rischio l’intero stato sociale. L’obiettivo che ci si deve porre, in ogni caso, è uno solo: ridare centralità al mondo delle imprese e del lavoro; creare politiche di sostegno all’innovazione; insomma fare in modo che si possa pensare ancora a un futuro di sviluppo”.

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