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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Imprese, crescono solo quelle straniere. Il commercio è il settore più sofferente

Rispetto al 30 giugno 2016 gli unici settori che vedono un incremento delle imprese registrate sono quelli dei servizi creditizi e assicurativi e dei servizi alla persona. In flessione tutti gli altri settori

Imprese artigiane

Al 30 giugno 2017 le imprese artigiane registrate sono 10.600, 146 in meno nel confronto con il giugno 2016, pari ad una diminuzione percentuale dell'1,4%. Il peso dell’artigianato nella nostra provincia è pari al 26,9%, inferiore a quello osservato in regione 28,3% ma superiore al peso registrato a livello nazionale 21,9%. Nel dettaglio le imprese artigiane rappresentano oltre i tre quarti delle imprese provinciali nel settore delle costruzioni (77,3%), circa i due terzi (64,7%) nel settore dei trasporti, oltre la metà nel settore manifatturiero (58,2%) e dei servizi alla persona (51,0%). Al suo interno il settore è prevalentemente composto da imprese che operano nelle costruzioni, 4.479 pari al 42,3% del totale delle imprese artigiane. Seguono l'industria con 1.924 (18,2%), i servizi alla persona con 1.505 (14,2%) e il trasporto e spedizioni con 872 (8,2%). Tutti i settori mostrano un saldo negativo negli ultimi dodici mesi ad eccezione dei settori dei servizi all’impresa che cresce di 26 unità (+4,5%) e alla persona, +20 unità (+1,3%). Diminuisce di 104 unità il settore edile (-2,3%), di 41 il manifatturiero (-2,1%), di 35 quello dei trasporti (-3,9%), di 9 quello del commercio (-1,6%) e di 4 quello turistico (-0,7%).

Imprese femminili

Al 30 giugno 2017 le imprese femminili della nostra provincia sono risultate 8.170, in diminuzione di 63 unità rispetto alla stessa data dello scorso anno. Le imprese femminili rappresentano il 20,7% del totale delle imprese provinciali. Il loro peso è leggermente cresciuto negli ultimi due anni mantenendosi inferiore alla media nazionale (21,8%) e di poco superiore a quella regionale (20,5%). I settori di attività nei quali la componente femminile è più rappresentativa sono quelli degli altri servizi (il 43,3% delle imprese appartenenti al settore degli altri servizi è guidata da donne), del turismo (32,7%) e del commercio (25,9%). Le imprese femminili ravennati appartengono per la maggior parte al settore del commercio, dove ammontano a 2.172 pari al 26,6% del totale delle imprese femminili. Seguono l’agricoltura, 1.167 (14,3%), i servizi alla persona, 1.277 (15,6%) e il turismo, 1.130 (13,8%). Negli ultimi dodici mesi il numero di imprese femminili è diminuito di 54 unità nel settore commerciale (-2,4%), di 40 unità in quello agricolo (-3,3%), di 19 in quello turistico (-1,7%), di 14 in quello industriale (-2,5%), di 11 nel comparto edile (-4,2%). All’opposto è aumentato di 38 unità (+3,1%) nel settore dei servizi alla persona, di 31 unità (+2,9%) nei servizi all’impresa e di 4 (+2,5%) nel credito e assicurazione.

Imprese straniere

Anche in questa fase si conferma positivo il saldo delle imprese con titolare straniero o a maggioranza dei soci straniera. Al 30 giugno 2017 sono iscritte 4.413 imprese straniere nel Registro imprese di Ravenna: 115 in più rispetto alla stessa data dello scorso anno (+2,7%). La percentuale di imprese straniere sul totale è in crescita continua ed ha raggiunto l’11,2%, allineandosi alla media regionale e mantenendosi più elevata di quella nazionale (9,5%). I settori di attività nei quali la quota di imprenditoria straniera è più rilevante sono quelli delle costruzioni (29,0%), del commercio (17,6%) e del turismo (10,2%). Le imprese straniere ravennati appartengono prevalentemente ai settori delle costruzioni dove, con 1.682 unità, rappresentano il 38,1% del totale. Seguono il commercio, con 1.472 (33,4%) e ben distanziati gli altri settori, tra cui quello del turismo con 353 unità (8,0%). Rispetto al 30 giugno 2016, tutti i settori risultano in crescita tranne quello creditizio e assicurativo che perde una unità. In particolare, si registrano 36 esercizi commerciali in più (+2,5%), 28 attività turistiche in più (+8,6%), 14 imprese di servizi alla persona e di costruzioni in più.

Imprese giovanili

Al 30 giugno 2017, sono 2.668 le imprese giovanili registrate a Ravenna. Negli ultimi 12 mesi il loro numero ha subito una pesante flessione di 146 unità, pari al -5,2% rispetto alla stessa data dell’anno precedente. Ciò si giustifica principalmente con la perdita dei requisiti per la definizione di “giovanile”, ovvero il superamento della soglia dei 35 anni da parte di soci e titolari. Infatti il saldo tra iscrizioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi è positivo pari a +267 unità. A Ravenna le imprese giovanili rappresentano il 6,8% del totale delle imprese, in Emilia Romagna il 7,1% e in Italia il 9,3%. Nel settore turistico il loro peso è pari al 9,5%, in quello creditizio e assicurativo pari al 9,4%, nel commercio e nelle costruzioni è l’8,8%. Le imprese giovanili provinciali appartengono prevalentemente ai settori del commercio. Sono 737 le imprese commerciali giovanili (il 27,6% del totale delle imprese giovanili), 510 quelle edili (19,1%) e 328 quelle turistiche (12,3%). Al 30 giugno, rispetto all’anno precedente, risultano in crescita nel settore dei servizi all’impresa (+26 unità, +10,6%) e in quello agricolo (+23 unità, +12,8%). All'opposto le imprese giovanili sono in flessione in tutti gli altri settori: -86 (-14,4%) nelle costruzioni, -46 (-5,9%) nel commercio, -19 (-5,5%) nel turismo, -13 nell’industria (-9,4%) e -10 (-4,1%) nei servizi alla persona.

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