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Economia

Industria, si procede tra luci e ombre: cresce l'occupazione del 2,4%

Confindustria: "Prosegue la ripresa ma restano alcune ombre". Preoccupante la situazione dell'industria alimentare, produzione in calo del -22,5%

Segnali di ripresa in attesa di ulteriori conferme e una situazione a "macchia di leopardo" con imprese che vantano parametri positivi e altre che mostrano situazioni più negative: è questa la situazione economica delle imprese ravennati associate a Confindustria Romagna che emerge dall'indagine relativa al resoconto del secondo semestre 2016 e alle previsioni del primo semestre 2017, a cui hanno partecipato 109 aziende (il 26% del totale di 417 imprese ravennati associate). Una fotografia che rispecchia in generale l'andamento dell'economia dei mercati internazionali ancora nervosa e instabile.

"In Romagna prosegue la ripresa, anche se a piccoli passi - ha commentato il Presidente Paolo Maggioli - Ci sono luci, e restano alcune ombre. Penso a segnali positivi come il fermento acceso dal progetto Industria 4.0 o alle novità di area vasta, come la destinazione turistica Romagna, che può aumentare l'appeal del nostro territorio attirando professionalità e capitali. Destano preoccupazione le novità relative ai voucher per l’approccio culturale che denotano ai temi dell’economia e del lavoro, e penso al perdurare di alcune difficoltà, ad esempio nell’accesso al credito da parte delle aziende. I dati di Banca d’Italia riferiti all’area vasta segnalano ancora una riduzione degli impieghi, e si nota che la grande massa di liquidità immessa dalla BCE in questi mesi non arriva alla maggioranza delle imprese. Non possiamo ancora dire che la crisi sia finita, ma alcuni segnali positivi iniziano a vedersi. Oggi più che mai le nostre imprese hanno bisogno di potere contare su un tessuto che permetta loro di operare al meglio per lo sviluppo e la crescita di tutta la provincia. Va sostenuta ogni azione diretta a facilitare e non ostacolare la nascita di nuove iniziative imprenditoriali, accrescendo la capacità di attrarre investimenti produttivi, nel rispetto delle normative vigenti, che possono generale occupazione, ricchezza e benessere per la comunità. Occorrono servizi e infrastrutture adeguate, scelte amministrative mirate, condivisione di intenti fra tutti gli operatori coinvolti, dal pubblico al privato".

Maggioli ha presentato i dati emersi dall'analisi: nel secondo semestre 2016 crescono il fatturato (+0,2%), con le piccole imprese che registrano il dato migliore (+3%) e l'occupazione (+2,4%). Il grado di internazionalizzazione si attesta al 30% (80% per le grandi imprese, 45% nelle aziende con meno di 50 dipendenti e +18,7% in quelle fra i 50 e 249 dipendenti). La produzione cala del -4,1%: preoccupante soprattutto quella relativa ad alcuni settori, come quello alimentare, che registra una diminuzione del -22,5%. Gli ordini sono in crescita per il 31,1% del campione. Nelle previsioni del primo semestre 2017 la produzione viene vista stazionaria per il 55,2% delle imprese campione e in aumento dal 34,5%. Gli ordini sono previsti stazionari per il 53,1% degli imprenditori e in aumento per il 38,8%. L'occupazione è prevista stazionaria per il 75% del campione, in crescita per il 18,3%. L'82,7% del campione esclude il ricorso alla cassa integrazione.

Turismo, lievissimo aumento di presenze
"È necessario ripensare il turismo ravennate in chiave industriale, non occasionale. Una città con l’appeal di Ravenna, con secoli di storia, chilometri di costa e un ricco patrimonio culturale non può permettersi numeri così esigui: le presenze, nonostante un incremento nel 2016 rispetto al 2015 (peraltro il peggiore negli ultimi 16 anni: 2.791.176 contro 2.631.019), rimangono ben lontane dal picco del 2009 (3.017.715). A questo si aggiunge l’emorragia di crocieristi (dai 150 mila del 2011 ai 50 mila del 2016). Da anni in crisi di vocazioni turistiche, ai lidi va assegnata una speciale attenzione urbanistica e ambientale che consenta a ognuno di venir valorizzato secondo specifiche identità topologiche. L’industria culturale di Ravenna può essere la prima leva per far ripartire arrivi e permanenze turistiche in città e nei lidi".

Porto, previsioni positive per il futuro
"Apprezziamo l’impegno del nuovo presidente dell’Autorità di Sistema dell'Adriatico centro-settentrionale per garantire l’ordinaria manutenzione dello scalo e la concretezza di approccio verso i nodi strategici irrisolti, come l’annoso approfondimento dei fondali. È emersa una chiara sintonia sul futuro dello scalo ravennate, una delle principali infrastrutture economiche della Romagna e di tutta la regione, nonché la prima industria ravennate per addetti e indotto".

Offshore, ENI conferma gli investimenti
"Siamo lieti degli ottimi risultati registrati dall'Offshore Mediterranean Conference appena concluso, sia come numero di espositori che come visitatori: è stata una cartina tornasole importante delle aspettative di un comparto chiave dell’economia ravennate alle prese con il calo del prezzo del petrolio, ripresosi solo timidamente in tempi recenti. L’Off-shore è una delle attività imprenditoriali più significative e innovative per l’economia locale. A suo favore giocherebbe la ripresa della ricerca e dell’estrazione di idrocarburi in Adriatico. Fa ben sperare la notizia della conferma di investimenti da parte di ENI nel settore dell’offshore ravennate che evidenzia un importante riconoscimento del "know how" delle nostre imprese ed è la dimostrazione di come, nel nostro territorio, le istituzioni siano impegnate per favorire le condizioni indirizzate alle crescita e/o all’installazione di nuove imprese".

Università, necessario rafforzare i rapporti con il mondo del lavoro
"L’insediamento universitario ravennate va sostenuto, va favorita la partecipazione di docenti di profilo elevato per qualificare ulteriormente l’offerta formativa e vanno ampliati i servizi per gli studenti e per i docenti. Occorre rafforzare il rapporto tra Università e mondo del lavoro, per cogliere le necessità e le specificità del territorio e sfruttare la ricerca scientifica dell’Università come motore di sviluppo economico. Auspichiamo, inoltre, che la laurea in “Offshore Engineering” apra nuove opportunità di collaborazione fra mondo accademico e mondo delle imprese, al fine da rendere sempre più vicine le due realtà e favorire la formazione di figure professionali qualificate".

"L'indagine ci dice che le aziende del territorio sono reattive e dinamiche - conclude il direttore generale dell'associazione Marco Chimenti - per questo abbiamo messo in cantiere iniziative per dare risalto a queste realtà eccellenti, che spesso lavorano in silenzio: ci sentiamo in dovere di portarle all'attenzione dell'opinione pubblica e di contrastare il clima a tratti ancora molto negativo che grava sull'industria, dove ci sono tante eccellenze di cui essere orgogliosi. Il Festival dell'industria e dei valori di impresa aprirà quest'estate le porte delle imprese romagnole ai cittadini, mentre il prossimo autunno con Excelsa attribuiremo riconoscimenti alle migliori pratiche nelle varie aree del fare impresa, che sono poi quelle che hanno contribuito ai risultati presentati oggi, come la propensione all'internazionalizzazione e all'innovazione, la cura delle risorse umane e la comunicazione".

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