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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Parola agli imprenditori, la cooperazione sociale ravennate al vertice di Strasburgo

"Con questo appuntamento - sottolinea Antonio Buzzi - l’Unione Europea ha dimostrato di tenere alta l’attenzione nei confronti dell’imprenditoria sociale

Indicare le priorità d’azione nel campo dell’economica sociale, è questo l’obiettivo dell’evento “Imprenditori sociali prendete la parola!” che si è concluso venerdì a Strasburgo e al quale ha partecipato anche una delegazione di cooperatori sociali ravennati composta da Antonio Buzzi, presidente consorzio Solco Ravenna, Doriana Togni, vicepresidente RicercAzione e Fausto Maresi, responsabile settore sociale di Confcooperative Ravenna.

"Con questo appuntamento - sottolinea Antonio Buzzi - l’Unione Europea ha dimostrato di tenere alta l’attenzione nei confronti dell’imprenditoria sociale, riconoscendo il ruolo che questa ha avuto fino ad oggi nel campo dell’economia sociale e solidale verso le fasce più deboli della popolazione. Inoltre si è sottolineato come la crisi che ha caratterizzato questi ultimi anni abbia messo in discussione il sistema imprenditoriale vigente, lasciando intendere che un unico modello di impresa non sia sufficiente per un’equa distribuzione delle ricchezze. C’è, quindi, la consapevolezza si dover ibridare diversi modelli imprenditoriali dando più spazio all’impresa sociale".

"La cooperazione sociale italiana ha partecipato da protagonista all’incontro: «In molte relazioni e dibattiti - continua Buzzi - si è più volte fatto riferimento all’esempio italiano come ad un modello da raggiungere. La capacità delle nostre cooperative sociali di produrre innovazione nel benessere delle comunità territoriali viene vista come una meta alla quale tendere. Una cooperativa sociale non può per definizione non essere innovativa, perché deve sempre dare risposte adeguate ai bisogni sempre nuovi della comunità".

La cooperazione sociale italiana è stata rappresentata anche da Giuseppe Guerini, presidente di Federsolidarietà Confcooperative, che ha ricordato, tra l’altro, i numeri di questo fenomeno nel nostro Paese: 12mila cooperative sociali per 365mila occupati, di cui 80 cooperative in provincia di Ravenna per un totale di 4500 occupati e oltre 60mila persone assistite.

"Ciò che adesso chiediamo all’Unione Europea - conclude il presidente del Solco - è di sostenere le imprese sociali nelle difficili sfide che le attendono nei prossimi anni valorizzandone la capacità di svolgere una funzione pubblica, favorendo l’integrazione tra profit e non profit e accompagnando la formazione di nuove relazioni tra imprese sociali e famiglie, anche attraverso una riforma europea illuminata sulle imposte indirette ed ad una sollecitazione agli Stati membri a sostenere la spesa sociale privata attraverso meccanismi di incentivazione e defiscalizzazione, al pari di quanto avviene già oggi per la spesa sanitaria".
   

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