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Economia

Imu per le imprese, l'insoddisfazione di Confartigianato: "Burla agli imprenditori"

Resta l'Imu su capannoni e laboratori utilizzati dalle imprese. Il provvedimento del Governo prevede soltanto che la somma versata a titolo di Imu sia in parte deducibile dalla base imponibile relativa alle imposte sui redditi per le imprese e per gli esercenti arti e professioni

Resta l'Imu su capannoni e laboratori utilizzati dalle imprese. Il provvedimento del Governo prevede soltanto che la somma versata a titolo di Imu sia in parte deducibile dalla base imponibile relativa alle imposte sui redditi per le imprese e per gli esercenti arti e professioni. La deducibilità dovrebbe essere limitata al 50% dell'imposta Imu 2013 con effetto a decorrere dal medesimo periodo di imposta. Una deducibilità, tra l'altro, ai soli ai fini IRES e IRPEF, e non ai fini IRAP.
    
Per Tiziano Samorè, Segretario provinciale di Confartigianato, "questo provvedimento non solo è da ritenersi insufficiente ed inadeguato rispetto alle esigenze di sgravare le aziende da un carico fiscale ormai insostenibile, ma ci sembra quasi uno scherzo, una sorta di burla ai danni di migliaia di imprenditori".
    
"I risultati di tale provvedimento appaiono davvero limitati - chiosa Samorè -. Dalle prime stime realizzate dagli uffici del settore fiscale di Confartigianato è molto facile vedere come, a fronte del pagamento dell'IMU 2013, le aziende con utili di 25 o 40.000 euro, potranno ottenere un reale risparmio che va da 13 al 20 per cento di quanto versato".
    
Non solo. "In questo periodo sono davvero poche le aziende che possano vantare degli utili - spiega Samorè - la maggioranza sta stringendo la cinghia per restare in attività nella speranza di agganciare la ripresa nel momento in cui questa farà la propria comparsa. Come spiegare a questi imprenditori che, in assenza di utile, nel periodo di imposta 2013, dopo aver pagato l'IMU per intero non avranno alcun tipo di beneficio fiscale?"
    
Conclude il segretario provinciale di Confartigianato: "la deducibilità sarebbe unicamente prevista per gli immobili strumentali aziendali, pertanto il nuovo decreto non prevede alcuna forma di deduzione per gli immobili posseduti dagli imprenditori a titolo personale".

CNA - “Da questo Governo ci saremmo aspettati sicuramente di più. Lasciare immutata l’IMU sugli immobili strumentali non è stata una bella sorpresa e anche la parziale deducibilità dal reddito non produrrà apprezzabili benefici. Per questo continuiamo a chiedere l’esenzione IMU per le imprese”, afferma Ivan Malavasi, presidente di CNA Nazionale e di Rete Imprese Italia che commenta i provvedimenti adottati ieri dal Consiglio dei Ministri.

“Prendiamo atto – commenta Massimo Mazzavillani, direttore della CNA di Ravenna, a seguito della nota – che il Governo ha mantenuto gli impegni di abolire l’IMU sugli immobili invenduti e di rifinanziare gli ammortizzatori in deroga, benché le modalità di questo rifinanziamento non siano corrette. Ancora una volta, infatti, le imprese, attraverso il prelievo delle risorse destinate alla decontribuzione del costo del lavoro, devono sostenere una prestazione che dovrebbe gravare sulla fiscalità generale”.

“Quanto al progetto di Service Tax siamo perplessi – prosegue Mazzavillani - la storia recente del federalismo all’italiana ci insegna che la tassazione locale è inesorabilmente cresciuta anno su anno, sia pure con carichi territoriali differenti. Una volta tanto vorremmo che i fatti smentissero la storia e, quindi, chiediamo estrema attenzione nel costruire l’impianto del nuovo tributo che, per ora, non elimina la tanto contestata Tares per il 2013”. La nota di Rete Imprese Italia conclude: “Terremo gli occhi aperti per evitare che i barlumi di ripresa annunciati possano essere soffocati da manovre fiscali non calibrate”.

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