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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Lugo

Inaugurata la nuova sede dell'Associazione piccoli proprietari immobiliari

Asppi, l’Associazione dei piccoli proprietari immobiliari, compie quest’anno il 70esimo anno di vita

Mercoledì ha inaugurato a Lugo la nuova sede di Asppi, l’Associazione piccoli proprietari immobiliari, in via Concordia 2/2. Al taglio del nastro erano presenti il presidente nazionale dell’associazione, l’onorevole Alfredo Zagatti, il presidente provinciale Silvio Piraccini, e, per la sezione di Lugo e Faenza, il presidente Antonio Ghetti e il membro del consiglio direttivo Gabriele Longanesi.

Dal presidente Zagatti, relatore in Parlamento della legge 431/98, sono stati illustrati i maggiori successi ottenuti da Asppi negli ultimi tempi che, assieme con le altre organizzazioni del settore, ha visto l’inserimento della cedolare secca sugli affitti che, per i concordati, è scesa via, via, dal 19, 15 e infine 10% e che dovrà, nelle richieste di Asppi, essere inserita a regime. “Significativa inoltre la riduzione del 25% dell’Imu sui canoni concordati rispetto all’aliquota comunale, le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie, particolarmente convenienti per chi ristruttura per un recupero energetico o un intervento antisismico e per i condomini - ha aggiunto il presidente Zagatti -. Nei futuri obiettivi dell’associazione anche la “cedolare secca” per le locazioni non abitative, avviando una sperimentazione per i canoni commerciali in zone significative delle città. Importante anche attuare una riforma delle locazioni diverse dall’abitativo per superare vincoli anacronistici che consentano canoni più bassi. Chiediamo inoltre il ripristino delle risorse a sostegno degli inquilini in difficoltà previsti dalla Legge 431/98”.

Il presidente Antonio Ghetti ha sottolineato l’importanza di questa nuova sede. “Per Asppi le iniziative per un fisco equo e che non colpiscano la casa sono importanti - ha aggiunto Ghetti -, non solo per una logica perequativa, ma anche perché la tassa sulla casa mette in ginocchio, partendo dall’industria edile, l’economia italiana nel suo complesso. Vorremmo inoltre che fossero allargati a tutti i comuni i benefici fiscali previsti per i contratti concordati, oggi ad appannaggio solo di quelli ad alta tensione abitativa”.

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