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Economia

Incidenti sul lavoro, Sama (Uil): "Appalto elemento ricorrente nella quasi totalità degli infortuni gravi"

Il segretario generale di Uil Ravenna: "Troppe aziende si affidano in appalto a ditte esterne e questo ha come effetto la compressione delle tutele economiche, normative e della sicurezza sul lavoro dei lavoratori occupati"

Dopo gli incidenti mortali sul lavoro che hanno tolto la vita a  un operaio alla Marcegalia e a un marinaio al largo della costa ravennate, il segretario generale della Uil Ravenna, Carlo Sama, pone una riflessione "sulle cause ma soprattutto sulle soluzioni che la nostra comunità può contribuire a individuare per affrontare questa piaga del mondo del lavoro che è inaccettabile per un paese che vuole considerarsi all’avanguardia nel sistema economico europeo e mondiale".

"Giustamente è stato posto l’accento sui ritmi di lavoro insostenibili - afferma Sama -, sulla carenza di misure di sicurezza e sulla necessità che gli organi preposti ai controlli e alla prevenzione siano messi nelle condizioni di operare nel pieno delle proprie funzioni e potenzialità, ripristinando i necessari organici e le professionalità necessarie a intensificare verifiche e controlli sulla regolarità contrattuale e giuridica dei rapporti di lavoro. Ma forse è giunta l’ora di concentrarci maggiormente su quello che, analizzando gli incidenti accaduti recentemente e anche in passato, rischia di essere uno degli elementi ricorrenti e sempre presenti nella quasi totalità degli infortuni gravi e gravissimi: l’appalto e il sub-appalto".

"Troppe aziende, Marcegaglia è solo una di queste, affidano in appalto a ditte esterne lavorazioni strettamente correlate e facenti parte delle attività del core business aziendale e questo ha come effetto diretto la compressione delle tutele economiche, normative e della sicurezza sul lavoro dei lavoratori occupati nell’appalto - precisa il segretario generale della Uil Ravenna - Questa deriva va interrotta e ripristinata la gestione diretta in capo alla committente di tutte le attività ricomprese nello stabilimento produttivo. Solo in questo modo potremo invertire una tendenza che rischia di travolgere la parte più debole e meno tutelata del mondo del lavoro e contribuire a ripristinare un diritto inalienabile: quello di svolgere in sicurezza e dignità il proprio lavoro".

"Quando la mattina usciamo per andare al lavoro dovremmo avere un unico pensiero. Fare il nostro dovere, ricevere una retribuzione equa e sufficiente per una vita dignitosa, avere contratti di lavoro frutto di accordi sindacali e, soprattutto, la sicurezza di tornare a casa senza rischiare di contrarre una malattia professionale, di avere un infortunio sul lavoro o peggio ancora, di perdere la vita. Ancora oggi invece - conclude Sama - assistiamo ad uno stillicidio di morti e incidenti sul lavoro francamente inaccettabili per un paese che vuole definirsi avanzato, lavoratori sfruttati e sotto pagati…contratti di lavoro e diritti violati, compreso quello primario, il diritto alla vita e alla salute".

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