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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Confindustria, il fatturato cresce grazie all'estero: "Ma servono più infrastrutture"

È quanto emerge dall’indagine congiunturale dell’area vasta realizzata dal Centro Studi di Confindustria Romagna, espressione del campione di imprese associate di Ravenna e Rimini

L'indagine congiunturale sull'area di Ravenna

L’Indagine Congiunturale sulla situazione economica delle imprese ravennati aderenti a Confindustria Romagna realizzata dal Centro Studi e dal Servizio Economico di Confindustria Romagna relativa ai dati consuntivi del secondo semestre 2018 e alle previsioni per il primo semestre 2019 è riferita ad un campione di aziende del comparto manifatturiero e dei servizi, e non comprende il settore delle costruzioni. La stragrande maggioranza delle imprese che hanno aderito all’indagine congiunturale registra anche nel secondo semestre del 2018 un andamento positivo di tutti gli indicatori. Per quanto riguarda invece gli ordini interni ed esteri gli indici di tipo qualitativo ci restituiscono un secondo semestre all’insegna della stazionarietà. Anche per gli investimenti continua il trend positivo, sono infatti in crescita sia la percentuale sul fatturato, sia la variazione percentuale delle spese per investimenti rispetto all’anno precedente. Le imprese coinvolte hanno un fatturato complessivo di circa 3 miliardi di euro e 10.000 addetti.

SECONDO SEMESTRE 2018

Fatturato totale: +7% rispetto al secondo semestre 2017. L’aumento del fatturato totale deriva soprattutto dal buon andamento del fatturato estero, +10,2%. Le imprese con meno di 50 dipendenti evidenziano il dato migliore: fatturato totale +11,4%, fatturato interno +3,8%, fatturato estero + 13%. Le aziende con un numero di dipendenti uguale o maggiore a 250 segnano la crescita del fatturato totale (+7,2%) con aumenti del fatturato interno (+4,1%) e di quello estero (+7,2%). Le imprese fra 50 e 249 dipendenti vedono un aumento del fatturato totale (+4,1%) con aumento del fatturato estero del 17,4%. Grado di internazionalizzazione delle imprese, inteso come percentuale di fatturato estero sul totale, si attesta in media al 27,1% con percentuali del 38,2% nelle medie aziende, del 38% nelle piccole e del 20,4% nelle grandi Produzione: +3,7%; +1,7% per le piccole imprese, + 3,1% per le medie e +4,5% per le grandi. Occupazione: +3,7%; grandi imprese +2,4%, medie e piccole imprese rispettivamente a +7,4% e +6,7%. Ordini il 47,5% delle imprese ha rilevato una stazionarietà, il 40% un aumento, mentre per il 12,5% sono in diminuzione. Il 60% delle imprese registra stazionarietà degli ordini esteri e il 27,7% un aumento Giacenze: stazionarie nel 71% del campione, in aumento nel 16,1% ed una diminuzione nel 12,9% dei casi. Costo delle materie prime stazionario per il 53,7% delle imprese, in aumento per il 38,8% ed è in diminuzione solo nel 7,5% dei casi. Difficoltà nel reperimento del personale Il 6% delle aziende la considera molto elevata, 19,3% elevata, 30,1% media difficoltà, 27,7% riscontra bassa difficoltà ed il 16,9% del campione non riscontra alcuna difficoltà Ricorso alla cassa integrazione: 92,8% delle aziende ravennati lo esclude, 2,4% lo considera probabile ma limitato, 4,8% lo considera poco probabile. Analizzando i principali settori merceologici emerge che a Ravenna il dato del metalmeccanico continua un trend positivo, stessa cosa per i servizi e per il comparto dell’energia e petrolio.

PREVISIONI PRIMO SEMESTRE 2019

Le previsioni sono tendenzialmente positive ed evidenziano per la maggior parte delle imprese una aspettativa di stazionarietà. Produzione: in aumento dal 31,6% delle imprese, stazionario dal 56,6% mentre l’11,8% degli imprenditori prevede una diminuzione Ordini: il 39% degli imprenditori prevede un aumento, il 48% stazionarietà e il 13% una diminuzione. Ordini esteri: 54,3% prevede stazionarietà, 39,2% un aumento e soltanto 6,5% una diminuzione. Giacenze: previste stazionarie da 76,3% delle imprese, in aumento dal 12% e in diminuzione dall’11,7% Occupazione: sono stazionarie per il 67,9% del campione, in crescita per il 27% e in calo per il 5,1%. Si conferma positiva sia la percentuale degli investimenti sul fatturato +3,9%, sia la variazione percentuale delle spese per investimenti rispetto al 2017 +16,2%. Per quel che riguarda la tipologia degli investimenti effettuati nel 2018, quelli più ricorrenti sono in ICT, formazione, linee di produzione e ricerca e sviluppo.

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