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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Imprese e tasse, indagine di Cna: Faenza la più virtuosa, maglia nera a Cervia

E' quanto emerge dalla terza edizione dell'indagine "Comune che vai, fisco che trovi", svolta dall’osservatorio Cna sulla piccola impresa e che analizza 124 comuni italiani

Un imprenditore di Faenza comincerà a guadagnare per l’azienda e la propria famiglia dal prossimo 23 luglio, a Lugo dal 4 agosto, a Ravenna dal 5 agosto e a Cervia dal 17 agosto. E' quanto emerge dalla terza edizione dell'indagine "Comune che vai, fisco che trovi", svolta dall’osservatorio Cna sulla piccola impresa e che analizza 124 comuni italiani, a partire da tutti i capoluoghi di regione e di provincia, prendendo a riferimento una impresa individuale, con cinque dipendenti, 430mila euro di fatturato e 50mila euro di utili: l’impresa italiana tipo.

"Dall'indagine emerge come il 2015 sia stato un anno segnato una discontinuità effettiva nelle politiche fiscali - afferma il direttore della Cna, Massimiliano Mazzavillani -. Un beneficio che ha riguardato anche artigiani, micro e piccole imprese. L’anno scorso, infatti, hanno visto calare il peso complessivo del fisco (Total Tax Rate) al 60,9 per cento: il 3,6 per cento in meno rispetto al picco toccato nel 2012 (64,5%). Tuttavia, malgrado una obiettiva ragione di soddisfazione, il livello della pressione fiscale in Italia rimane intollerabile, 19,4 punti in più della media europea, e fortemente penalizzante per l’attività delle imprese”.

Un arretramento ha registrato, di conseguenza, il Tax Free Day, il giorno in cui l’imprenditore può finalmente cominciare a destinare i guadagni aziendali all’impresa e alla sua famiglia, passato dal 20 agosto del 2014 al 9 agosto del 2015. Per quanto riguarda i quattro principali comuni della provincia di Ravenna, la maglia rosa va a Faenza che si posiziona al 114° posto, con un Ttr al 56,1%, seguita da Lugo all’83° con una tassazione del 59,3% e da Ravenna al 75° posto con il 59,6%. Cervia al 36° posto con il 62,9% di Ttr, 2 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale.

"L’inversione di tendenza del Total Tax Rate registrata nel 2015 – sostiene Pierpaolo Burioli, presidente dell’associazione ravennate – è merito della riduzione della pressione fiscale locale, dovuta principalmente alla deducibilità completa dell’Irap del costo dei lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato e dall’esenzione dalla Tari delle aree destinate alla produzione di rifiuti speciali. Per il 2016, purtroppo il calo della pressione fiscale si arresta, prevedendo addirittura un lieve incremento dello 0,1% derivante dall’aumento programmato dell’aliquota Ivs (invalidità-vecchiaia-superstiti), la contribuzione previdenziale della Cassa artigiani e commercianti, solo in parte attenuato dall’elevazione della franchigia Irap a 13mila euro”.

“Tuttavia – aggiunge Mazzavillani – si può e si deve arrivare a un fisco sostenibile per le piccole imprese rendendo l’Imu sugli immobili strumentali completamente deducibile dal reddito d’impresa; utilizzando le risorse provenienti dalla spending review e dalla lotta all’evasione per ridurre la tassazione sul reddito delle imprese personali e sul lavoro autonomo; introducendo una misura premiale che riduca l’imposizione sul reddito incrementale rispetto al reddito “ideale” stimato dagli studi di settore". Per Mazzavillani è necessario introdurre "il concetto di autonoma organizzazione ai fini del non assoggettamento all’Irap; introdurre l’Iri (Imposta sul reddito delle imprese) per consentire alle imprese personali di allineare l’imposizione sui redditi re-investiti in azienda a quella applicata alle società di capitali".

Inoltre "redistribuire il gettito derivante dalla tassazione sugli immobili adeguando i valori catastali ai valori commerciali; trasformare le detrazioni relative a spese per lavori edili in crediti d’imposta cedibili agli intermediari finanziari; introdurre il principio di cassa nella determinazione del reddito delle imprese personali in regime di contabilità semplificata; eliminare lo split payment e ridurre la ritenuta sui bonifici, relativi a spese per le quali sono riconosciute le detrazioni fiscali, dall’8 perlomeno al 4 per cento, come in precedenza; evitare di spostare sulle imprese gli oneri dei controlli attraverso un uso intelligente della fatturazione elettronica B2B". Ed infine "agevolare il passaggio generazionale delle imprese individuali tramite la completa neutralità fiscale delle cessioni d’azienda, al pari di quanto previsto in caso di conferimenti". La priorità è "la deducibilità completa dell’Imu dal reddito d’impresa, dall’Iri e dal criterio di cassa per determinare il reddito".

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