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L'Acmar incorpora la Bonciani, allarme della Cgil: "Possibili centinaia di esuberi"

A partire dai primi giorni di maggio l'azienda Bonciani spa entrerà a far parte del gruppo Acmar per incorporazione. Il gruppo arriverà a contare una forza lavoro di 750 unità e opererà, oltre che nell'edilizia e nelle infrastrutture, nei servizi ferroviari

A partire dai primi giorni di maggio l'azienda Bonciani spa entrerà a far parte del gruppo Acmar per incorporazione. Il gruppo arriverà a contare una forza lavoro di 750 unità e opererà, oltre che nell'edilizia e nelle infrastrutture, nei servizi ferroviari. "L'azienda Bonciani, leader italiana nel settore ferroviario, che applica il contratto metalmeccanico, ha la sede legale a Ravenna ma la maggior parte degli operai sono  “trasfertisti”  con residenza in diverse regioni italiane, soprattutto meridionali", sottolinea Matteo Bellagamba, della Fiom Cgil.

"Il piano annunciato dall’azienda è creare un “nuovo” gruppo Acmar forte e poliedrico per poter meglio competere nei mercati italiani ed esteri offrendo al cliente finale un pacchetto completo e un unico interlocutore nelle gare di appalto future - chiosa Bellagamba -. L’ Acmar richiederà  al ministero del lavoro di poter utilizzare la Cigs straordinaria, per un intervallo dai 12 ai 24 mesi, per ristrutturazione e riorganizzazione per l'attuazione del piano industriale presentato. L’Acmar ha infatti illustrato alle parti sociali dell'edilizia e della metalmeccanica, un progetto industriale per il 2013, 2014 e 2015: la riorganizzazione prevista non sarà però indolore, dal momento che i vertici aziendali hanno già presentato una proiezione di esuberi, nell’ordine di un centinaio".

"“Nel corso del confronto con l’azienda - spiega Bellagamba - abbiamo chiesto all’Acmar di poter conoscere in maniera esaustiva l’intero piano industriale e abbiamo  rivendicato la necessità innanzitutto che l’Acmar prioritariamente dismetta gli asset non più sostenibili, ricapitalizzando e investendo sul futuro. La Fiom  non  intende sostenere una discussione  unicamente incentrata a limitare gli esuberi. Vogliamo sfidare tutti su come poter rioccupare i lavoratori con una riqualificazione all'interno del gruppo,  utilizzando la formazione come  primo motore per sviluppare anche nuove professionalità. Questi percorsi potrebbero infatti evitare un impatto sociale nefasto  in una fase così drammatica di crisi”.

La Fiom Cgil chiede alle istituzioni locali di vigilare sui molteplici processi di ristrutturazione in atto nel tessuto produttivo ravennate, poiché il disagio sociale è altissimo e perchè quando un lavoratore perde il posto non è un numero da aggiungere ai dati Istat ma è un’intera famiglia che va in affanno. “Ci auguriamo – conclude Bellagamba – che il ministero del lavoro possa concedere in tempi brevi la cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione e riorganizzazione  in modo da permettere all’Acmar di partire con il piano di investimenti e delle misure da noi suggerite per evitare i licenziamenti. Se invece l’Acmar non apporterà correttivi al suo piano, procedendo con l’individuazione degli esuberi, troverà nella Fiom Cgil una forte resistenza e azioni conseguenti. Queste sono le sfide che ci devono vedere vigili e attenti, pur sapendo che non sarà un percorso facile, ma lo dobbiamo ai lavoratori e allo loro famiglie”.

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