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Economia

La cooperativa ravennate compie 60 anni e si rinnova: nuovo Cda e presidente

Italino Babini cede il testimone ad Antonio Rossi: "In 9 anni la cooperativa ha investito circa 10 milioni di euro in innovazione tecnologica"

Sopred, cooperativa agricola ravennate che opera in tutto il mondo nel settore dell’erba medica disidratata, compie 60 anni e rinnova gli organismi interni. Italino Babini, raggiunta l’età per il ritiro, dopo tre mandati ha ceduto il testimone ad Antonio Rossi. Il vicepresidente è Fabrizio Galavotti. Le nomine sono state effettuate dal nuovo consiglio di amministrazione di cui fanno parte anche Paolo Pietrobon, Paolo Prodi, Claudio Mazzotti, Marco Lanzoni, Mauro Parisi, Maurizio Barboni, Antonio Pederzoli, Gabriele Dradi, Giuliano Valentini, Paolo Rosetti e Stefano Francia.

Le nuove cariche sono state formalizzate al termine dell’assemblea dei soci, svolta lunedì 5 luglio a Cà Bosco (Ravenna) alla presenza, tra gli altri, del presidente di Legacoop Romagna, Mario Mazzotti e del responsabile agroalimentare di Legacoop Romagna, Stefano Patrizi. Nell’occasione una suggestiva mostra fotografica ha celebrato il sessantesimo anniversario della cooperativa, che prese avvio nel 1960. Oggi sono un migliaio i coltivatori associati, per circa 5mila ettari di coltivato. Le tonnellate di prodotto conferite sono 80mila, gli addetti una sessantina. Due gli stabilimenti produttivi, a Campiano e Cà Bosco.

Nel suo discorso di commiato il presidente uscente Italino Babini ha ricordato come "ormai il 50% della clientela di Sopred si trovi all’estero, in particolare in oriente, dove la qualità del prodotto italiano è particolarmente apprezzata. Purtroppo il Covid ha inciso in modo notevole sui commerci internazionali, a causa del notevole aumento dei costi di produzione e di trasporto via mare. Nella ricerca continua di opportunità per la valorizzazione del prodotto dei soci sono stati aperti nuovi mercati in Nord Europa (Olanda, Svezia e Norvegia)". 

Nonostante le difficoltà nel 2020 Sopred ha mantenuto un valore della produzione di circa 10 milioni di euro, pur non riuscendo a raggiungere l’utile. "La scelta, in un anno molto complesso per gli agricoltori, è stata quella di sostenere i soci garantendo loro un elevato tasso di liquidazione, pari alla media del valore espresso dalla borsa merci di Bologna", ha spiegato Babini. 

In questi anni Sopred ha vissuto un percorso di potenziamento del marchio e di visibilità che l’ha portata a sviluppare una propria fitta rete di relazioni commerciali. "In 9 anni la cooperativa ha investito circa 10 milioni di euro in innovazione tecnologica", ha concluso Babini.

"La storia di Sopred — ha ricordato Mario Mazzotti — attraversa cambiamenti epocali e ci ricorda che attraverso un contributo di innovazione e la capacità di mantenere uniti i soci è possibile raggiungere obiettivi importanti. È un esempio significativo perché sono le doti che serviranno d’ora in poi a tutte le imprese per cogliere le opportunità che l’Europa ci presenta con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza".

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