La preoccupazione di Confindustria: "La caduta del governo allunga il limbo del polo dell'offshore"
“In Romagna, nel 2021, diversi comuni saranno interessati dalle elezioni amministrative. Facciamo un appello ai futuri candidati: siano presenti nelle nostre imprese"
“In Romagna, nel 2021, diversi comuni saranno interessati dalle elezioni amministrative. Facciamo un appello ai futuri candidati: siano presenti nelle nostre imprese, per capire le necessità dalla frequentazione delle nostre aziende. I programmi che saranno messi in atto dovranno essere decisivi per il rilancio del post Covid-19. Auspichiamo una grande attenzione nei confronti delle imprese delle industrie del manifatturiero. Non dimentichiamo che sono quelle che fino ad ora hanno tenuto in piedi l’economia del Paese. Ma non possono continuare a sostenere il peso da sole. Per questo chiediamo azioni efficaci ed un dialogo continuo, un alleggerimento della burocrazia e la possibilità di potere crescere, ad esempio dove richiesto e possibile, con la nascita di nuove aree industriali, creando così occupazione e crescita economica dei territori”: è l'appello che arriva da Paolo Maggioli, presidente di Confindustria Romagna per i comuni che andranno al voto, tra cui Ravenna.
“Ovviamente occorre garantire sostegno ai settori maggiormente colpiti dalla pandemia, come il turismo, la ristorazione e l’intrattenimento, il commercio, la cultura e lo sport. Devono potere ripartire oggi e servono, oltre che maggiori risorse del Recovery, interventi e azioni che non siano assistenzialismo, ma che permettano di riprendere subito a lavorare concretamente”. Ed ancora: “In ambito di rappresentanza ricordiamo che a Ravenna la nostra associazione ha appena assunto il coordinamento di turno del Tavolo dell’imprenditoria provinciale, guidato nel 2021 dall’imprenditore Stefano Pucci, e dovrà affrontare vari temi aperti, a partire dalla questione delle Camere di commercio commissariate o accorpate in modo illogico. Ecco perché oggi è ancora più indispensabile parlare di piani strategici di insieme: perché solo uniti, superando i personalismi, diventeremo davvero attrattivi e competitivi”.
Ed ancora nell'analisi dell'industria ravennate: “A Ravenna, la conferma del presidente dell’Autorità di sistema portuale è garanzia di continuità alla guida di un ente fondamentale per l’economia del territorio romagnolo, ancor più dopo che è stato finalmente avviato l’iter per l’escavo dei fondali del porto, progetto vitale per la competitività delle nostre imprese”. Sul fronte del comparto energetico commenta Maggioli: “In un momento come questo, dove siamo tutti alla ricerca di progetti utili al rilancio, bisogna valutare con attenzione tutte le opportunità offerte dalle nuove fonti di energia. Riteniamo quindi che non sia da escludere a priori l’approfondimento di progetti per la realizzazione di parchi eolici in Romagna, sia a Rimini sia a Ravenna, con il confronto tra tutte le parti coinvolte e la valutazione di come e dove potrà essere utilizzata l’energia prodotta: è un atto doveroso per non rischiare di perdere opportunità di sviluppo su diversi fronti. L’apertura del ministro Patuanelli sul Piano per la transizione energetica sostenibile non placa le preoccupazioni per l’offshore ravennate. Il governo dimissionario e l’emergenza sanitaria lasceranno nel limbo ancora molti mesi un intero polo di eccellenza indiscussa e riconosciuta a livello globale. I progetti green al largo delle nostre coste, dall’hub energetico ai parchi eolici, sono benvenuti e necessari, devono procedere in parallelo alle attività esistenti. La transizione energetica non si completa in pochi mesi, abbiamo e avremo ancora bisogno del metano presente nei nostri fondali: venga quindi definitivamente presa la scelta strategica di continuità nella produzione nazionale dal gas naturale”.
E infine sul turismo: “Il settore, fra i più colpiti dalla pandemia, in questo momento ha bisogno di regole chiare, detassazione e contributi a fondo perduto per chi dopo lo stop vuole ancora investire. Il Recovery fund sul turismo non è adeguato e il superbonus, così com'è, è inapplicabile agli alberghi. Servono canali di finanziamento agevolati e incentivi concreti, linee di credito di medio lungo termine (15/20 anni) a condizioni agevolata e/o garantita dallo stato per consentire lavori di ristrutturazione ed ammodernamento alle strutture; iniziative di supporto a fondo perduto e credito di imposta importanti, con blocco e riduzione di Imu, Tari, ecc.; accordi con gli istituti di credito per calmierare i costi di gestione tramite POS, aumentati con la nuova legge europea sui pagamenti on line. Inoltre, la possibilità di reintrodurre contratti di lavoro più dinamici e sgravi fiscali e/o contributivi per assunzioni per gli over 35. Il settore deve ripartire da un profondo rinnovamento organizzativo e strutturale delle attività alberghiere. È importante però il fattore tempo: ogni mese che trascorre inutilmente equivale ad un anno perso! E ogni impresa che non riesce a rinnovarsi oggi, domani sarà vittima di chi non aspetta altro che fare acquisizioni a prezzo di saldo. Un rischio che non possiamo correre”.