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Economia

Lavoratori del porto in sciopero: "L'autoproduzione genera gravi conseguenze"

Il tema, inoltre, è stato sottoposto al Ministero dei Trasporti dal deputato Alberto Pagani in un’interrogazione

"Nel ribadire la necessità di applicare correttamente le normative in vigore, credo sia importante porre molta attenzione sulle gravi conseguenze socio-economiche dell’autoproduzione per il nostro porto". Con queste parole il segretario provinciale Pd Alessandro Barattoni commenta lo sciopero nazionale di 24 ore dei lavoratori dei porti e dei marittimi proclamato da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, che si svolgerà venerdì 11 maggio con un presidio in piazza del Popolo a Ravenna dalle 10 alle 12.

L'autoproduzione, per Barattoni, "costituisce una minaccia per la sicurezza, in quanto i lavoratori marittimi non sono formati adeguatamente per effettuare operazioni complesse quali il rizzaggio e il derizzaggio. Nel rinnovo del contratto di lavoro per i marittimi imbarcati a bordo di navi con bandiere di comodo si è stabilito che i marittimi non debbano svolgere operazioni portuali, a meno che non vi sia nessuna organizzazione a terra incaricata di effettuare tali operazioni e in ogni caso non senza l’accordo delle organizzazioni che rappresentano i lavoratori portuali. Non rispettando queste norme si corre il serio rischio di aggravare le relazioni sindacali, con la conseguente intensificazione delle iniziative di protesta. È opportuno contrastare scenari che vanno nella direzione opposta allo sviluppo economico e occupazionale dei porti e dello shipping nazionale e a quanto contemplato dalla normativa vigente. Agevolare l’interesse di breve respiro di poche realtà economiche che intendono operare con minor tutela della qualità del lavoro e della sicurezza genera ricadute complessive negative su tutto il sistema portuale nazionale, con grave danno sia per i lavoratori che per le imprese virtuose. Quindi siamo a fianco dei lavoratori che venerdì scenderanno in piazza del Popolo".

Il tema, inoltre, è stato sottoposto al Ministero dei Trasporti dal deputato Alberto Pagani in un’interrogazione in cui si chiede appunto di "verificare le situazioni in cui si agisce nelle more della mancata attuazione della legge e adottare interventi di competenza per ricomporre il quadro e ritornare alla auspicata gestione dei programmi di intervento voluti dalla legge, con la collaborazione di tutte le parti coinvolte".

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