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Lavoratori della logistica in piazza per il rinnovo del contratto nazionale

Venerdì mattina un gruppo di lavoratori di Lbcoop, di Cofari degli appalti alla Marcegaglia di Ravenna e dell’Asteroop in appalto alla Centrale Coop Adriatica di Pievesestina di Cesena hanno dato vita a un presidio in piazza del Popolo

Venerdì mattina un gruppo di lavoratori di Lbcoop, di Cofari degli appalti alla Marcegaglia di Ravenna e dell’Asteroop in appalto alla Centrale Coop Adriatica di Pievesestina di Cesena hanno dato vita a un presidio in piazza del Popolo a Ravenna per sostenere lo sciopero nazionale proclamato da Sgb per il rinnovo del contratto della logistica.

"Contratto che è scaduto nel 2019, con i salari da allora bloccati. Retribuzioni che mediamente faticano ad arrivare a 1.200, per lavoratori impegnati in giorni festivi e in turni notturni, in un lavoro estremamente gravoso - commentano da Sgb Ravenna - Nella piattaforma, i lavoratori della logistica rivendicano un giusto salario che paghi la loro fatica e il loro impegno professionale, ma anche un contratto che garantisca diritti e migliori condizioni di lavoro. Chiedono la disapplicazione della parte speciale riservata alle aziende cooperative. Un vero e proprio “contratto pirata” che permette alle cooperative di peggiorare le condizioni dei soci: non riconoscendo le prime tre giornate di malattia, riducendo i permessi retribuiti, rubando tredicesime e quattordicesime, rubandogli ore di straordinario".

"Con lo sciopero di venerdì i lavoratori hanno voluto anche respingere l’attacco da parte delle associazioni dei datori di lavoro della logistica che, malgrado in questo periodo abbiano visto aumentare i propri profitti, stanno utilizzando l’emergenza sanitaria come alibi per peggiorare le condizioni di lavoro: vorrebbero ridurre le integrazioni per le malattie e avere mano libera nei cambi di appalto, senza alcun obbligo di garantire l’occupazione e diritti ai lavoratori - continuano dal sindacato - Il presidio ha anche espresso la sua solidarietà ai lavoratori di Piacenza, di Prato e di Bologna in lotta per la difesa del loro lavoro, contro condizioni di vero e proprio caporalato, che sono stati colpiti dalla repressione dello Stato, con cariche della polizia e provvedimenti di ritiro del permesso di soggiorno e rimpatrio per i lavoratori immigrati, disposte sulla base del Decreto Salvini. Sanzioni, queste ultime, vergognose perché colpiscono lavoratori che oggi più di altri subiscono lo sfruttamento da parte dei datori di lavoro".

"La piattaforma per il rinnovo del contratto della logistica e la condanna alla repressione delle lotte dei lavoratori sono state anche oggetto dell’incontro avuto con il Capo di Gabinetto della Prefettura di Ravenna, di cui anche oggi abbiamo potuto riscontrare la grande attenzione ai temi del lavoro - concludono i sindacalisti - Al rappresentante del Governo della nostra Città abbiamo chiesto che lo Stato faccia una scelta di campo: decidere se stare dalla parte di chi sfrutta, di chi pensa di potere fare profitti sfruttando il lavoro, o invece di stare dalla parte della nostra Costituzione, fondata sul lavoro, che difende il diritto allo sciopero e alla lotta sindacale. E se la scelta di campo sarà quella a fianco del diritto al lavoro, come Sgb abbiamo chiesto che si garantiscano le libertà sindacali, che sia abrogato integralmente il Decreto Salvini, siano garantiti per legge i diritti dei lavoratori nei passaggi di appalto e sia revisionata la legge sul socio-lavoratore, per impedire alle cooperative di sfruttare e peggiorare le condizioni dei lavoratori".

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