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Lavori sulla Ravegnana, "A rischio l'irrigazione dal Ronco". La Regione: "Alzeremo le paratoie"

Sono forti le preoccupazioni degli agricoltori e delle loro associazioni poiché, a causa delle necessità legate ai lavori di ripristino dell’argine, si impone di tenere basso il livello del fiume Ronco

“Una sollecitazione alla Regione per scongiurare il rischio che, quando sarà necessario irrigare i campi a partire dalla prossima primavera, questi restino senza acqua a causa dell’impossibilità di approvvigionamento dalle acque del fiume Ronco”. È questo l’obiettivo che si pone il consigliere regionale Mirco Bagnari con una specifica interrogazione rivolta alla giunta e depositata mercoledì.

Riapertura della Ravegnana, c'è una data: la strada verrà "isolata" per renderla più sicura

Tra i tanti disagi conseguenti alla forzata chiusura della strada Statale 67 Ravegnana, infatti, si segnalano le forti preoccupazioni degli agricoltori e delle loro associazioni poiché, a causa delle necessità legate ai lavori di ripristino dell’argine, si impone di tenere basso il livello del fiume Ronco, rendendo però in questo modo impossibile l’approvvigionamento di acqua per l’irrigazione dei campi nei mesi a rischio siccità Diventa quindi seria e concreta l’ipotesi che, nel territorio compreso tra Longana e Forlì (un territorio a forte vocazione agricola) risulti impossibile reperire l’acqua necessaria alle irrigazioni delle colture.

“La Regione Emilia-Romagna – ricorda Bagnari – subito dopo il crollo, reperì 460mila euro per le prime opere di messa in sicurezza e per i necessari rilievi tecnici sulle condizioni dell'argine del Ronco, oltre a 200mila euro per interventi sulla viabilità alternativa. A dicembre si è poi attivata per mettere a disposizione 3 milioni di euro necessari ai lavori per la riapertura della viabilità e questa sarebbe prevista entro la fine della prossima estate, essendo della Protezione Civile la competenza per il ripristino dell’argine del fiume, mentre Anas è responsabile dei lavori sull’arteria stradale. L’auspicio è che oltre ai disagi che già, necessariamente, bisogna sopportare in questi casi, non si creino danni all’agricoltura locale, e per questo chiedo alla Regione di intervenire per scongiurare questo pericolo a un settore vitale per il nostro territorio”.

Mercoledì mattina, durante l'incontro in cui è stata annunciata la data di riapertura della Ravegnana, il sindaco Michele de Pascale e il responsabile del Servizio Area Romagna dell'Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile, Mauro Vannoni, hanno cercato di rispondere al problema. "Sappiamo che la chiusa è importante anche per l'agricoltura nei mesi estivi, quando i territori necessitano di approviggionare acqua dal Ronco", spiega de Pascale. "Entro marzo dovremmo poter essere in grado di alzare le paratoie a un altezza di 2,10 metri, livello più che sufficiente per il Consorzio per l'irrigazione - rassicura Vannoni - Il fiume, poi, dà acqua non solo agli agricoltori consorziati, ma anche agli agricoltori a monte che hanno le pompe che pescano nel Ronco e che hanno bisogno di un ulteriore innalzamento delle paratoie a 3,50 metri. Difficile che ciò venga realizzato entro marzo, lo si potrà vedere solo in corso d'opera".

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