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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Legge di Bilancio 2022, l'incontro di Cna sulle novità in materia fiscale e bonus in edilizia

La Cna Ravenna: "La manovra è nel complesso positiva, ma c'è forte delusione per le modifiche introdotte sullo sconto in fattura e sulla cessione del credito sul superbonus 110%"

Si è svolto lunedì il webinar dal titolo “Legge di Bilancio 2022: novità in materia fiscale, superbonus e bonus in edilizia”, approfondimento sulla Legge di Bilancio organizzato da CNA Ravenna. Il webinar ha registrato oltre 150 utenti collegati, che hanno presentato numerosi quesiti ai relatori, dimostrando come il tema dei bonus in edilizia sia particolarmente sentito sia dalle imprese sia dai cittadini. Relatori di questo webinar sono stati Luca Cantagalli, Responsabile Sezione Fiscale CNA Ravenna, e Claudio Carpentieri, Responsabile del Dipartimento Politiche Fiscali CNA Nazionale. Il tema è stato introdotto da Matteo Leoni, Presidente della CNA di Ravenna, mentre le conclusioni sono state affidate a Massimo Mazzavillani, Direttore della CNA di Ravenna.

In apertura dell’iniziativa, Matteo Leoni, Presidente della CNA di Ravenna, ha rimarcato come la Legge di Bilancio accolga molte delle proposte e richieste avanzate da CNA, ma restano ancora alcune questioni che devono essere monitorate attentamente: il costo dell’energia, la difficoltà di approvvigionamento di materie prime, la crescente inflazione e la delicata situazione geo-politica. Questi fattori rischiano di limitare una manovra che per la prima volta dopo anni ha un orientamento espansivo, che ha come principale obiettivo la crescita dell’economia e del Paese.

Claudio Carpentieri, nel suo intervento, ha trattato il tema delle modifiche a IRPEF e IRAP, a vantaggio delle imprese e dei lavoratori autonomi, che porteranno risparmi consistenti sulla tassazione. "Oltre a questa novità, senz’altro positive, dobbiamo, però segnalare la nostra delusione per la gestione dei bonus in edilizia - afferma il rappresentante di Cna - se da un lato riteniamo positive le proroghe e le stabilizzazioni dei bonus in edilizia, molto deludente è l’ennesima modifica ai meccanismi dello sconto in fattura e della cessione del credito. L’impianto generale della norma va assolutamente mantenuto e perfezionato, perché ha fatto ripartire un settore che era in seria difficoltà e mosso oltre 53 miliardi di euro e rilanciato i consumi, ma va eliminato o limitato lo sconto in fattura, mantenendo però il meccanismo virtuoso della cessione del credito, senza limitazioni o riduzioni. È positiva la limitazione delle asseverazioni e dei visti per cessioni e sconto in fattura per gli interventi di importo inferiore a 10.000€, come richiesto da CNA, mentre non possiamo che esprimere profonda delusione per la nuova disposizione, introdotta dal Decreto Sostegni Ter, che impone lo stop alle cessioni dei crediti d’imposta successive alla prima (Superbonus compreso), facendo salve solo quelle comunicate prima del 7 febbraio (termine poi allungato al 16 febbraio dall’Agenzia delle Entrate)".

"I risultati positivi ottenuti, come la riduzione dell’IRAP e la rimodulazione degli scaglioni IRPEF – ha affermato Massimo Mazzavillani, direttore della CNA di Ravenna – vengono purtroppo messi in secondo piano dalla limitazione della cessione del credito. Il superbonus e gli altri bonus in edilizia sono strumenti eccezionali per la ripresa del settore delle costruzioni e dell’intera economia, ma prevedere un’unica possibilità di cessione del credito può significare l’affossamento o il rallentamento di questa iniziativa. È giusto intervenire per limitare gli illeciti, ma occorre individuarli, perseguirli e applicare meccanismi correttivi, non fare di tutta l’erba un fascio e mettere in difficoltà le tantissime imprese che hanno fatto affidamento su questi meccanismi ormai consolidati. Auspichiamo che in fase di conversione del decreto si riattivi integralmente il processo della cessione del credito. Il settore delle costruzioni, e più in generale tutto il sistema economico, sta affrontando ora tante altre difficoltà, a partire dal costo dell’energia, passando per la difficoltà di reperire le materia prime e l’aumento dei loro prezzi, e non è certo il momento di affossare le imprese con provvedimenti incomprensibili e dannosi".

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