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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Legge finanziaria, Abiconf: "Norma che danneggia i condomini"

Franco Pepoli, Presidente di Abiconf Ravenna (Associazione Nazionale degli amministratori di condominio di Confcommercio Ravenna), commenta la previsione del Decreto Legge 124 del 26 ottobre 2019 all’articolo 4

"Siamo alle solite: con la previsione di applicare al Condominio “ritenute e compensazioni in appalti e subappalti ed estensione del regime di reverse charge per il contrasto dell’illecita somministrazione di manodopera”, si determinerà una preoccupante ulteriore mole di lavoro per gli studi di Amministrazione di Condominio che produrranno un indubbio aumento delle spese per i singoli condomini e un necessario stravolgimento delle modalità di gestione degli stabili in Condominio". Franco Pepoli, Presidente di Abiconf Ravenna (Associazione Nazionale degli amministratori di condominio di Confcommercio Ravenna), commenta la previsione del Decreto Legge 124 del 26 ottobre 2019 all’articolo 4, ovvero la legge finanziaria 2019.

"Si tratta di un provvedimento di difficilissima applicazione pratica che aumenterà le responsabilità e gli adempimenti burocratici con conseguente aggravio di costi per tutti. Tra l’altro il testo di legge, a una prima lettura, pare di difficile – se non contrastante – applicazione rispetto allo specifico Istituto del Condominio negli Edifici e alle operanti norme in materia di privacy - spiega Pepoli - In sintesi, dal primo gennaio chi si avvale di una impresa per un appalto potrà essere chiamato a rispondere per il mancato versamento delle ritenute fiscali operate dall’impresa appaltatrice e dalle imprese subappaltatrici, nel corso di tutta la durata del contratto, sulle retribuzioni erogate al personale direttamente impiegato. Tutto ciò determinerà preoccupanti problemi agli studi di amministrazione, specie in un periodo d’inizio anno già molto impegnativo per le certificazioni per le detrazioni fiscali degli interventi edilizi soggetti ad agevolazione fiscale. All’articolo 4 del decreto fiscale è previsto che chi affida opere a una impresa non si potrà limitare a pagare quanto dovuto per l’appalto, ma dovrà  versare – tempestivamente – allo Stato le ritenute di acconto dovute dall’impresa per il personale dipendente direttamente impiegato nel Condominio".

Per capire cosa avverrà Pepoli propone un esempio: "L’Amministratore di Condominio (ma vale anche per qualsiasi imprenditore) che ha appaltato ad esempio la pulizia, la manutenzione o altro non dovrà pagare all’impresa il prezzo pattuito (ricordiamo al netto della trattenuta per la ritenuta d’acconto da versare all’Erario), ma dovrà aspettare che l’impresa gli comunichi a quanto ammontano le ritenute sulla busta paga dei dipendenti utilizzati in quello specifico rapporto, che gli versi quanto indicato (oppure gli venga richiesta dall’appaltatore stesso una compensazione su quanto dovuto all’Impresa dal Condominio ed esigibile alla data); a sua volta provvederà al tempestivo versamento al fisco di tale importo. Tutto il meccanismo si basa su comunicazioni a mezzo posta elettronica certificata. Questo meccanismo però non si applica alle grandi imprese che nel biennio hanno versato ritenute per almeno 2 milioni di euro, danneggiando così inevitabilmente quelle piccole aziende con dipendenti che sono il cuore pulsante dall’economia che lavora nell’ambito condominiale. Ancora un’altra previsione di competenze improprie che vengono addossate agli Amministratori di Condominio che già si sono dovuti far carico di prestazioni a favore dell’Erario, di servizi “bancari” e “postali” con le innumerevoli operazioni online e ora anche del pagamento delle ritenute per le imprese appaltate. Siamo all’inverosimile! Quanto alle regole di gestione dei Condomini, per rispettare le tempistiche previste dalla legge e non incorrere nelle onerose sanzioni dovranno necessariamente istituirsi e raccogliersi, per ogni gestione condominiale, sufficienti fondi cassa in aggiunta alle normali previsioni di bilancio. Questa norma è assurda e lo è ancora di più per il settore condominiale e ne chiediamo, assieme al presidente nazionale Abiconf Andrea Tolomelli, l’immediata cancellazione per il mondo condominiale".

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