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Lo stato dell'agricoltura: meno aziende e sempre più 'anziane'

Dai primi dati del quarto Censimento dell'agricoltura emerge per la provincia di Ravenna un forte calo del numero di aziende (-23,6%). Si alza anche l'età media degli operatori, che arriva a 61 anni

Dai primi dati  del quarto Censimento dell’agricoltura emerge per la provincia di Ravenna un forte calo del numero di aziende  (-23,6%): da 11.738 (al censimento 2000) a 9.001, un andamento confermato anche a livello regionale e nazionale, con un contemporaneo aumento della dimensione media aziendale di circa  il 30% da 10 a 13 ettari,  a dimostrazione di come sia sempre più necessario, per lo sviluppo sostenibile anche dell'agricoltura ravennate,  raggiungere un assestamento strutturale più solido. Non a caso mentre tutte le aziende con meno di 30 ettari di superficie utile (SAU) diminuiscono (meno 26,6% in termini di aziende -20,2% in termini di SAU )  aumentano le aziende più grandi aventi dimensione superiore e che ora  rappresentano più del 54% della SAU totale.

 

CRESCONO I TERRENI IN AFFITTO -Esaminando i dati relativi al titolo di possesso del terreno emerge come si è determinato questo processo di ricomposizione fondiaria, attraverso cioè un aumento consistente del ricorso all'affitto di terreni: il terreno in proprietà si è ridotto quasi dello stesso numero di ettari di aumento di sau in affitto (circa 13.000).

 

Pur rimanendo come forma giuridica prevalente l'azienda individuale (7.600 imprese), emerge l'aumento delle forme societarie, in particolare modo delle società semplici e delle società di capitali sia in termini di numero che in termine di SAU (la superficie gestita da società semplici e di capitale aumenta più di 11.000 ettari).

 

SEMINATIVI IN ESPANSIONE, IN CALO I FRUTTETI -  Analizzando la distribuzione della SAU tra i quattro gruppi presi in esame dal censimento relativi al tipo di coltivazione (seminativi, orti familiari, legnose agrarie e prati e pascoli permanenti)  spicca l'aumento della superficie investita in seminativi mentre si riduce quella a legnose agrarie.

 

Quello che invece risulta preoccupante da questi primi dati e' la riduzione della superfice a fruttiferi(-15%)determinata soprattutto dalle crisi di mercato delle pesche e nettarine che si sono susseguite per 5 anni negli ultimi 8 anni, cosa che rischia di provocare seri problemi a parecchie aziende dell'area faentina e pedecollinare. Da notare la riduzione della SAU del terreno destinato a arboricoltura da legno, boschi, superficie agraria non utilizzata.

 

MENO ALLEVAMENTI - Spostandoci al settore zootecnico i dati provvisori confermano da una parte una drastica  diminuzione degli allevamenti in generale (bovini, caprini, suini, ovini) con una tendenza all'aumento  dei numero di capi medio per azienda ed un consistente aumento del numero di capi avicoli, dall'altra. Il censimento conferma che l'ancora esteso legame lavorativo con l'agricoltura nel nostro territorio , si è fatto più flessibile: le giornate di lavoro si sono ridotte più di 700.000 unità in dieci anni (-21,2%) ma coinvolgono ancora oltre 41.500 persone (con un calo solo del 5,42%).

 

AGRICOLTORI SEMPRE PIU’ ANZIANI - Aumenta l’età media degli agricoltori. Infatti, osservando i dati relativi alla classe di età del conduttore agricolo si nota un sostanziale ulteriore invecchiamento (aumentano come peso percentuale i conduttori aventi più di 60 anni dal 53% al 55%) mentre si riducono quelli fino a 40 anni, dal 12 a 7%). L'età media  dei conduttori si alza a 61 anni mentre quella dei coniugi a 60.

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