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Economia

"Manca un progetto futuro": dichiarato lo stato di agitazione dei lavoratori della Cmc

Nei giorni scorsi si è svolta l’assemblea sindacale per valutare la situazione della cooperativa successivamente all’omologa del concordato

Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, insieme alle Rsu, proclamano lo stato di agitazione di tutti i lavoratori della Cmc della sede di Ravenna al fine di "attivare un confronto serio e di merito che porti a correggere gli squilibri sulla cassa integrazione e sul futuro" della cooperativa. Nei giorni scorsi si è svolta l’assemblea sindacale per valutare la situazione della cooperativa successivamente all’omologa del concordato.

"La discussione e il confronto con i lavoratori hanno evidenziato una situazione di forte criticità in merito alla gestione della cassa integrazione e di forte preoccupazione per la mancanza di un progetto futuro per la cooperativa - viene illustrato dai sindacati -. Il percorso partito a dicembre 2018 con la crisi finanziaria della CMC per arrivare all’omologa del concordato in continuità, con il decreto del tribunale di Ravenna di fine maggio 2020, è stato lungo e complicato con l’impegno e i sacrifici di tutti i soci e i lavoratori, principalmente per l’ampio utilizzo della cassa integrazione".

"Dopo 4 mesi dal raggiungimento di questo importante traguardo, di cui si dà merito alla cooperativa, non si vede quel cambio di passo che si ritiene necessario per il futuro e per il rilancio della cooperativa, anzi diverse problematiche sono diventate non più rinviabili nella propria risoluzione. In particolare i lavoratori lamentano che nella gestione della cassa integrazione -attualmente coinvolge più della metà delle ore lavorabili - non vengono rispettati i criteri della rotazione; molti lavoratori sono collocati da diverso tempo a zero ore. Inoltre gli incontri sindacali, per il confronto e la correzione degli squilibri della cassa, risultano per la volontà di gestione unilaterale della cooperativa inutili e frustranti", viene evidenziato.

"Quello che preoccupa maggiormente e su cui si chiede l’attivazione di un serio confronto di merito è l’avvicinarsi della scadenza degli ammortizzatori sociali e la mancanza di un piano industriale e di un progetto per il rilancio della Cmc - concludono -. E’ chiaro a tutti che la Cmc, oltre a gestire quanto previsto dal piano concordatario, deve riposizionarsi e riorganizzarsi per avere un ruolo nel mondo delle costruzioni, in Italia e all’estero e trovare le risorse per dare occupazione a tutti i soci e i lavoratori attualmente impiegati. Ad oggi né le organizzazioni sindacali, né i soci e i lavoratori sono a conoscenza e/o coinvolti nella costruzione del progetto di rilancio".

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