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Economia

Offshore, lavoratori da tutta Italia a Ravenna per la manifestazione 'Per l'energia italiana'

Confindustria: "Un approvvigionamento equilibrato, che porti al minor impatto possibile sull’ambiente e al minor costo possibile per famiglie e imprese, è il nodo chiave dei prossimi decenni"

Imprese e lavoratori tornano in piazza insieme a Ravenna, capitale dell’energia, per chiedere una strategia lungimirante, ragionata e condivisa sulla transizione energetica tramite la manifestazione 'Per l'energia italiana' che vedrà le imprese penalizzate dal provvedimento 'blocca trivelle', l'emendamento al decreto legge "Semplificazioni" che riguarda il settore upstream e prevede l'aumento di 25 volte i canoni annuali di coltivazione e stoccaggio degli idrocarburi per tutte le compagnie petrolifere e uno stop di 18 mesi alle ricerche in mare di idrocarburi. In piazza con lavoratori, sindacati e associazioni di categoria ci sarà anche il sindaco Michele de Pascale, schierato contro l'emendamento, ma anche imprese da tutte le Regioni d'Italia interessate dal provvedimento.

"Il nostro Paese ha un altissimo fabbisogno energetico - spiegano da Confindustria Romagna - Un approvvigionamento equilibrato, che porti al minor impatto possibile sull’ambiente e al minor costo possibile per famiglie e imprese, è il nodo chiave dei prossimi decenni. E il gas naturale, la fonte fossile più pulita che esista, è la risorsa chiave nel passaggio che porterà all’utilizzo privilegiato delle energie rinnovabili"-

Su proposta del sindaco de Pascale e con il patrocinio del Comune e della Provincia di Ravenna, organizzazioni imprenditoriali e sindacali rinnovano l’appello a Governo e Parlamento italiano affinché sia rivista la normativa che riguarda le attività estrattive, in un’ottica più graduale. L'appuntamento è in Piazza del Popolo sabato 16 marzo alle 11, in caso di maltempo la manifestazione si terrà al Palazzo dei Congressi in Largo Firenze.

“Ho proposto alle associazioni economiche e sindacali del comparto delle estrazioni di organizzare una manifestazione nazionale a Ravenna a sostegno delle aziende e dei lavoratori del settore contro il recente emendamento inserito nel Ddl Semplificazioni che blocca le attività legate all’estrazione di gas e che purtroppo sta già provocando i primi gravi effetti - spiega il primo cittadino -. L’iniziativa, organizzata dal sistema delle imprese, dal nome ‘Per l’energia italiana’ è stata fissata nella mattinata di sabato 16 marzo e ha l’obiettivo di concentrare a Ravenna, città di riferimento in Italia per il settore, lavoratori, aziende e stakeholder, per tenere alta l’attenzione su una norma dannosa, purtroppo diventata legge, che metterà in crisi migliaia di posti di lavoro, non soltanto nel nostro territorio, ma anche in tante altre regioni italiane come Sicilia, Basilicata e Abruzzo. Vogliamo dunque mettere in campo un’azione di protesta non soltanto per gli interessi di Ravenna, ma nell’interesse dell’Italia intera".

Articolo 1 - Mdp

Anche Articolo 1 Movimento democratico progressista condivide le preoccupazioni dei lavoratori e parteciperà alla manifestazione: "Siamo convinti che gli obiettivi europei e italiani per evitare il riscaldamento climatico non solo siano indispensabili per mantenere un contesto climatico e ambientale che consenta la vita e la salute del genere umano e di tante altre specie, ma che attuati correttamente possano aiutarci a superare una grave fase di recessione promuovendo nuovi investimenti per uno sviluppo sostenibile e duraturo e per creare milioni di nuovi posti di lavoro in tutta Europa. Ma questo processo deve avvenire in modo programmato per consentire di tutelare settori economici importanti in cui operano tante aziende qualificate e migliaia di lavoratori e per favorire un graduale e necessario processo di riconversione e qualificazione verso orizzonti nuovi. La scelta necessaria di accelerare la transizione energetica e la riconversione ecologica del nostro sviluppo non significa che il metano, quale energia fossile di minore impatto ambientale rispetto a carbone e petrolio, non possa giocare un ruolo nella fase della transizione da qui al 2050 e crediamo anche giusto che il nostro Paese si assicuri, con il metano prodotto in Italia in condizioni e luoghi sostenibili e con il biometano, un certo margine di sicurezza energetica nazionale e di continuità produttiva alle imprese del settore. Ravenna può giocare un ruolo importante grazie alle capacità di aziende e lavoratori maturate in decenni nel settore energetico, alle positive esperienze che hanno assicurato un buon livello di compatibilità ambientale degli impianti e grazie agli investimenti pubblici e privati degli ultimi decenni nel campo delle energie rinnovabili, investimenti che dovranno essere fortemente rafforzati nei prossimi anni. Per questo noi riteniamo che non si debba mai contrapporre ambiente e sviluppo, che invece oggi sono strettamente legati, ma guardare avanti, verso il cambiamento, la qualificazione e innovazione del nostro sviluppo, verso una graduale e programmata riconversione energetica ed economica. Per questo chiediamo alle istituzioni pubbliche ma anche alle imprese a partire dai due grandi colossi energetici nazionali presenti a Ravenna: Eni ed Enel di avere più coraggio innovativo per creare nuovo lavoro e per sviluppare un mix energetico più coerente con gli obiettivi di Parigi e con le strategie energetiche nazionali ed europee. In tale quadro tutti insieme dobbiamo chiedere la dismissione della Piattaforma Angela Angelina posta a poche centinaia di metri dalle costa di Lido di Dante e Lido Adriano che presentano livelli di subsidenza ed erosione insostenibili e nel contempo nuovi, importanti investimenti di queste aziende nel campo delle energie rinnovabili e della chimica verde. Noi lavoreremo su questi obiettivi per tenere insieme l'oggi e il futuro, il lavoro e l'ambiente, il mondo sindacale e dei lavoratori con i giovani, gli scienziati, l'Università e l'ambientalismo scientifico, costruendo le basi a Ravenna e in Italia per uno sviluppo sempre più moderno, competitivo e ambientalmente sostenibile per noi e per le generazioni future".

Partito socialista

Anche il Partito Socialista aderisce alla manifestazione nazionale: "Un intero settore che solo nel ravennate, con il suo distretto strategico, conta circa 700 dipendenti diretti e più di tremila nell’indotto diretto e indiretto. Lavoro e tutela dell’ambiente possono marciare di pari passo. Servono nuovi investimenti per uno sviluppo sostenibile ma ciò deve avvenire in modo programmato per consentire e tutelare settori economici strategici per l’economia locale e nazionale".

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