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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Mercati provinciali, Ravenna prima per investimento

In Emilia Romagna, nel 2012, il mercato del partenariato pubblico-privato riparte. E' quanto emerge dall' Osservatorio Regionale del Project Financing e Partenariato Pubblico-Privato

In Emilia Romagna, nel 2012, il mercato del partenariato pubblico-privato riparte. E’ quanto emerge dall’ Osservatorio Regionale del Project Financing e Partenariato Pubblico-Privato (www.sioper.it), un sistema informativo e di monitoraggio degli avvisi di gara e delle aggiudicazioni, promosso da Unioncamere Emilia-Romagna e realizzato da Cresme Europa Servizi.

La domanda di Partenariato Pubblico e Privato nel 2012, nonostante  il persistere della crisi economica e finanziaria, riprende a crescere, ma diventa sempre più difficile il percorso di concreta realizzazione delle opere. Da gennaio a dicembre 2012 sono state indette 230 gare di partenariato pubblico-privato, per un volume d’affari di 245 milioni di euro. Rispetto al 2011, si rileva un bilancio complessivamente positivo: il numero di gare è infatti passato da 202 a 230 (+13,9%) ed il volume d’affari è salito da 224 a 245 milioni (+9,4%).

I motori trainanti sono stati i bandi per la realizzazione e gestione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, per la gestione e riqualificazione degli impianti di illuminazione pubblica nonché la gestione di impianti sportivi esistenti con l’obiettivo di valorizzarli e riqualificarli mediante l’esecuzione di interventi volti alla messa a norma, al risparmio energetico e al potenziamento dell’offerta sportiva.

La domanda di partenariato pubblico-privato riparte è ripartita soprattutto sulla spinta dei Comuni e di altri soggetti che operano a livello locale, ma il problema è che fa sempre più fatica a concretizzarsi. Non a caso, il bilancio per le opere in partenariato pubblico-privato riparte aggiudicate è fortemente negativo: si passa da 95 gare aggiudicate nel 2011 a 60 nel 2012 (-37%) ma soprattutto da 910 a 101 milioni di euro (-89%).

La ripresa in regione nel 2012 si avverte anche rispetto all’incidenza del partenariato pubblico-privato sull’intero mercato delle opere pubbliche, che è passata dal 25% al 28% in termini di numero di opportunità - la quota più alta registrata dal 2002 - e dal 15% al 18% per importo. Quota quest’ultima inferiore solo ai valori del triennio  2008-2010, quando si è registrato il maggiore volume d’affari in partenariato pubblico-privato riparte per effetto innanzitutto della messa in gara di alcune grandi tratte autostradali: Cispadana; raccordo autostradale Ferrara - Porto Garibaldi; collegamento autostradale Campogalliano - Sassuolo.

Territori: Emilia-Romagna quinta per numero di opportunità e settima per investimento in Italia
Rispetto all’intero mercato nazionale, nel 2012, l’Emilia-Romagna con 230 gare, a fronte di una media regionale italiana di 159, si colloca al quinto posto nella classifica per numero di opportunità dietro la Lombardia, la Campania, la Toscana e il Piemonte. Nella classifica per volume d’affari è al settimo posto, con 245 milioni contro una media regionale di 434 milioni, risalendo dalla decima posizione del 2011.
In Emilia-Romagna la gara più grande dell’anno da poco concluso ha un valore complessivo presunto di 75,6 milioni e riguarda la concessione del servizio globale di gestione degli impianti di illuminazione pubblica semaforici e tecnologici, indetta dal Comune di Ravenna.

Segmenti di partenariato pubblico-privato: in testa le concessioni di servizi
Analizzando la tipologia di intervento, si nota che nel 2012 le concessioni di servizi sono prime per numero di opportunità e per importo, con 147 gare e 164 milioni, pari a circa i due terzi del mercato regionale. Un anno prima rappresentavano il 66% per numero di gare, ma solamente il 22% per importo. Al secondo posto le concessioni di lavori pubblici: con 63 gare per 66 milioni di euro rappresentano il 27% del mercato. Quote inferiori spettano alle altre gare di PPP (8% per numero e 5% per valore) e alla locazione finanziaria di OOPP (1% per numero e importo).

Mercati provinciali:  Bologna prima per numero di opportunità. Ravenna per investimento

La distribuzione territoriale delle gare di PPP mostra un’intensa attività nelle province di Bologna, dove si concentra il 20% delle opportunità e di Ravenna, che assorbe il 32% dell’investimento. In crescita i mercati di Parma, Ravenna, Reggio Emilia e Forlì-Cesena.
A spingere la domanda sono state quasi esclusivamente le Amministrazioni Comunali: 186 gare per 203 milioni, pari ad oltre l’80% del mercato del PPP regionale per numero di opportunità e importi. Il confronto con il 2011 segnala una crescita: per numero di opportunità (+ 21%) e volume d’affari (+37%).

Settori di attività: guidano reti energetiche e impianti sportivi
Con 129 milioni di euro e 57 gare (rispetto ai 78,5 milioni e 41 gare nel 2011) pari al 53% del valore complessivo del mercato regionale del PPP,  le reti energetiche (acqua, gas, energia e telecomunicazioni) si dimostrano trainanti. Gran parte del volume d’affari è diretto alla realizzazione  di interventi per la produzione di energia da fonti rinnovabili e per l’efficienza e il risparmio energetico. Ruolo di protagonisti anche per gli impianti sportivi per numero di iniziative: 88 gare (in raffronto alle 55 del 2011) pari al 38% del totale regionale, dirette nella quasi totalità dei casi all’affidamento in gestione di impianti sportivi comunali  esistenti con l’obiettivo di valorizzarli e riqualificarli mediante l’esecuzione di interventi volti alla messa a norma, al risparmio energetico e al potenziamento dell’offerta.

“Con 230 bandi, l’Emilia-Romagna è quinta per numero di gare – precisa il Segretario Generale di Unioncamere Emilia-Romagna, Ugo Girardi – Nonostante  il persistere della crisi, nel 2012 la domanda di Partenariato Pubblico e Privato mostra segni di vivacità, anche se sta diventando più difficile il passaggio dalla fase dell’aggiudicazione all’effettiva realizzazione delle opere con percentuali che sfiorano il 50 per cento. E’ senz’altro un effetto della crisi, ma anche dell’incertezza normativa che prevede gli stessi strumenti per tipologie di intervento molto diverse tra loro, dalle grandi infrastrutture alle opere pubbliche di minor dimensione. A questo si aggiungono la difficoltà di accesso al credito da parte delle imprese, i vincoli alla capacità di spesa degli enti locali e, non ultimo, problematiche di tipo tecnico nelle amministrazioni nella gestione di procedure molto complesse e in continua evoluzione. Occorre lavorare per ridurre lo scarto tra domanda del mercato e concreta realizzazione delle opere ed elevare la qualità tecnico-progettuale degli enti locali. A questo riguardo, Unioncamere Emilia-Romagna sta ponendo le basi per avviare una collaborazione più stretta con l’Anci regionale”.

Secondo Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme, “per un salto tecnico-culturale di tutti gli attori della filiera, pubblici e privati “è necessario cogliere la forte crescita della domanda che viene da enti locali per sviluppare progetti di qualità, individuare singoli settori, mettere in evidenza le esperienze migliori, codificare bandi gara standard e buone pratiche, sviluppare così un programma di formazione basato sulla conoscenza di questo mercato e delle sue tecniche. Tutto questo potrà essere funzionale a cogliere le opportunità legate ai fondi strutturali europei che nella programmazione 2014-2020 potranno essere sempre più utilizzati per il partenariato pubblico privato”.

“C’è una forte crescita domanda di partenariato pubblico privato da parte delle amministrazioni comunali come stazioni appaltanti, ma contemporaneamente si manifesta una difficoltà di trasformare in aggiudicazione e passaggio alla chiusura dell’opera – osserva l’assessore regionale ai trasporti e infrastrutture, Alfredo Peri – Il livello di incertezza rischia di minare alle basi anche solo la possibilità di pensare a iniziative di questo tipo. In Emilia-Romagna la percentuale di opere concluse potrebbe essere migliore, ma non è del tutto negativa grazie al protagonismo dei Comuni a cui la Regione cerca di dare sostegno orientandosi ad un lavoro di monitoraggio. E’ un fatto che opere già contrattualizzate ed affidate si arenano a causa di normative che cambiano ed alla stretta creditizia conseguenza della crisi. Occorre migliorare gli studi di fattibilità e puntare sulla riqualificazione urbana ed ambientale”.

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