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Mercato immobiliare, compravendite in aumento: quali sono le zone di Ravenna più 'appetibili'

Anche il mercato della locazione è in crescita. Ravenna è caratterizzata da un’altissima richiesta a fronte di un’offerta insufficiente sia per numero di posti letto, che di immobili di qualità

Nei primi 6 mesi del 2019 il numero di scambi di abitazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è aumentato del 9,7% in città e del 13,3% nel comuni minori della provincia. Se tali percentuali di crescita dovessero manifestarsi anche nella seconda parte dell’anno, gli scambi 2019 in città non sfonderebbero soglia 2.300, record dal 2011, (contro i 2.125 dello scorso anno), mentre nei comuni minori si arriverebbe quasi a 2.700 compravendite.

Sono alcuni dei dati che emergono dal ‘Rapporto 2019 del mercato immobiliare a Ravenna e provincia’, realizzato dal Sindacato provinciale Fimaa Ravenna e da Confcommercio provincia di Ravenna e presentato giovedì a Palazzo Rasponi. Alla giornata di presentazione sono intervenuti Federica Del Conte, Assessore all’urbanistica ed edilizia urbana del Comune di Ravenna, Angela Zattoni, Camera di Commercio di Ravenna, Mauro Mambelli, Presidente Confcommercio provincia di Ravenna, Stefano Stanzani, docente Università di Bologna, Pierluigi Fabbri, Presidente Fimaa Ravenna, Gian Battista Baccarini, Presidente Nazionale Fiaip. Le conclusioni sono state affidate a Santino Taverna, Presidente Nazionale Fimaa. Moderatore Ivano Venturini, Presidente Fimaa Confcommercio provincia di Ravenna.

Contrariamente a quanto riscontrato per il 2015 ed il 2016, il 2017 si era connotato come anno di assestamento, dopo la ripresa, tutto sommato “vivace” rilevata per le due annate precedenti. Il 2018 ha nuovamente manifestato una leggera ripresa rispetto all’anno precedente. Il dato medio provinciale di un +2,7% di scambi di abitazioni conferma una sostanziale tenuta per tutte le macroaree provinciali analizzate, con l’unico dato in controtendenza rilevato per la macroarea dell’Alta Pianura del Lamone (-7,2% di variazione di scambi rispetto al 2017). Dietro al dato provinciale del +2,7% di transazioni residenziali (del 2018 sul 2017), si evidenziava una crescita a doppia cifra nell’area della collina del Senio e Lamone (+27,6%; più per i bassi numeri di scambi - appena 146 - che per una effettiva dinamicità del mercato), incrementi nella macroarea di Cervia (+8,7%) e della Bassa Romagna (+8,5%). Se proseguisse il trend per il 2019, l’indice degli scambi rispetto al 2011, base dell’analisi, risulterebbe finalmente raggiungere e superare il 100 iniziale del +4,8% per la città e del +7,7% nei comuni non capoluogo.

Tra le macroaree provinciali la massima appetibilità è stata manifestata nel Comune di Ravenna (con il 47,3% degli scambi dell’intera provincia), seguito dall’area di Cervia (11,5% degli scambi complessivi della provincia) e dalla macroarea dell’Alta pianura del Lamone (oltre 18% degli scambi della provincia). Chiude la classifica la macroarea del Senio e del Lamone con appena il 3,2% di scambi dell’intera provincia. Considerando le zone più significative dal punto di vista del numero di scambi (quota percentuale superiore al 5% di scambi del Comune) le zone più appetibili sono risultate Borgo San Rocco, San Biagio, San Vittore, Stadio Ospedale, Tribunale, Via Vicoli, la Cintura alla zona centrale e Lido Adriano-Lido di Dante, seguite da Lido di Savio e Lido di Classe, il Centro Storico, Ponte Nuovo e Madonna dell’Albero. A Marina Romea si sono verificate il 3,3% di compravendite dell’intero comune e a Sant’Alberto lo 0,7%.

Il dato favorevole delle quantità scambiate si accompagna nel 2019 (e non nel 2018) ad una raggiunta stabilità sul fronte dei prezzi di compravendita: in base alla rilevazione, si registra un incremento dello 0,3% a Ravenna ed appena dello 0,1% nei comuni minori della provincia rispetto al 2018: in tal modo, i prezzi del 2019 risultano superiori ai dati registrati nel 2004, di quasi il 7% in città e dell’1,5% nei comuni minori della provincia (rispetto al 2011, anno del picco massimo rilevato, rispettivamente -10,2% e -10,7%).

Se arrivano segnali tendenzialmente positivi dal settore immobiliare, così non è per quello delle costruzioni che continua a soffrire, come dimostrano alcuni dati congiunturali elaborati dalla Camera di commercio di Ravenna, relativi alla nostra provincia. Al 30 giugno 2019 il settore conta 5.225 imprese attive iscritte al Registro delle Imprese di Ravenna, che rappresentano il 15,1% del totale delle imprese operative provinciali;  rispetto alla stessa data del 2018, il numero totale delle imprese attive  è diminuito di 82 unità, pari a -1, 5% in termini percentuali. A livello regionale, nel primo trimestre 2019 l’andamento congiunturale dell’industria delle costruzioni risultava ancora positivo - tendenza praticamente ininterrotta dal 2015 - ma un sensibile rallentamento nel primo trimestre ha preannunciato l’inversione di tendenza riscontrata nel secondo trimestre,con una diminuzione tendenziale del fatturato regionale pari a -0,7%.

“La presentazione del nostro Rapporto Immobiliare della provincia di Ravenna - afferma Ivano Venturini - è un’occasione importante per gli oltre 170 agenti immobiliari della Fimaa che da anni mettono a disposizione le loro competenze, per contribuire a migliorare la conoscenza del mercato immobiliare a favore non solo dei fruitori, ma a beneficio di tutta la comunità. A livello nazionale quest’anno le compravendite si attesteranno intorno alle 600.000. Il miglior risultato di questi ultimi anni che hanno visto un lento, ma costante incremento dei volumi delle transazioni immobiliari, con un valore medio unitario di euro 160.000 c.a. Anche nella nostra provincia si registra una crescita delle vendite dovuta ai prezzi, che hanno avuto in questi anni ribassi fino al 30% ma tendenti alla stabilizzazione (si registra dopo anni qualche intervento nuovo immobiliare), ai mutui che vengono erogati soprattutto per la prima casa a tassi mai cosi bassi (anche sotto 1%), agli incentivi per la casa prorogati per il prossimo anno 2020 e anche dall’incertezza che continua a serpeggiare nel nostro sistema bancario e non ultimo la notizia che qualche istituto primario applicherà tassi negativi a deposito oltre certe soglie. La casa è per i ravennati sicuramente il bene rifugio per eccellenza ed è l’investimento che nel lungo periodo ha dato i rendimenti maggiori. Anche il mercato della locazione è in crescita. Ravenna è caratterizzata da un’altissima richiesta a fronte di un’offerta insufficiente sia per numero di posti letto, che di immobili di qualità. Le tipologie richieste vanno dalla camera per studenti, al bilocale ammobiliato, per finire all’appartamento di lusso, con affitti che vanno dai 250 euro fino ai 2.000 euro al mese. Sicuramente questo settore ha una forte potenzialità di sviluppo e di redditività, ma ancora, nel nostro territorio, questa opportunità non è ritenuta interessante/remunerativa dai possibili investitori. L’agente immobiliare, secondo una recente indagine Doxa, gode di un’ottima considerazione in quanto 81% di chi vuole acquistare un’immobile si affida ad un’agente immobiliare, di cui il 47% con piena fiducia e il 34% con qualche titubanza. L’obiettivo costante della Fimaa è migliorare il servizio ai nostri clienti e alla collettività, aumentando le competenze e conseguentemente la professionalità dei nostri associati. Forse non sempre raggiungiamo gli obbiettivi, ma sicuramente non smettiamo di lavorare per raggiungerli”.

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