Cresce la domanda di abitazioni in acquisto. I prezzi offerti segnano ancora un calo
Scendono i valori che i proprietari offrono sul mercato, che, evidentemente, non riesce ancora a trovare un punto di equilibrio ben stabile
Si muove il mercato immobiliare a Ravenna. Secondo quanto emerge dai dati dell'Osservatorio di Casa.it, che ha analizzato l'andamento del primo semestre, nella città dei mosaici l'aumento della domanda di abitazioni ha toccato il 7,1%. Il capoluogo bizantino è preceduto da arma (+9,7%), Modena e Reggio Emilia (+8,7%), Piacenza (+8,3%) e Rimini (+8,1%). Scendono invece i valori che i proprietari offrono sul mercato, che, evidentemente, non riesce ancora a trovare un punto di equilibrio ben stabile.
Ravenna è tra le città che hanno sofferto maggiormente, segnando un -3,2%. Precede Cesena (-2,7%), Ferrara (-2,6%) e Rimini (-2,1%). Calo più contenuto a Bologna, Reggio Emilia e Modena, tutte a -1,2%. Tra le città torna il segno più solo per Piacenza (+0,9%), Forlì (+0,8%) e Parma (+0,6%). A livello regionale il prezzo è di 2.070 euro per metro quadrato e il budget a disposizione delle famiglie per l’acquisto è di 165.600 euro.
Bologna (3.070 euro per metro quadrato ) e Rimini (2.640 euro per metro quadrato ) sono le città più care, mentre Ferrara (1.450 euro per metro quadrato ) è la più economica. Nelle altre città, a Parma il costo è di 2.030 euro per metro quadrato, a Modena di 2.010 euro per metro quadrato, a Cesena di 1.950 euro per metro quadrato , a Forlì di 1.920 euro per metro quadrato, a Piacenza di 1.900 euro per metro quadrato, a Ravenna di 1.890 euro per metro quadrato, e a Reggio Emilia di 1.870 euro per metro quadrato .
"Un aumento della domanda di oltre 7 punti rispetto all’anno scorso è un segnale molto incoraggiante per il mercato immobiliare emiliano-romagnolo, poiché conferma che i dati positivi già registrati nel 2015 si stanno consolidando - afferma Alessandro Ghisolfi, Responsabile del Centro Studi Casa.it -. Bisogna tuttavia restare prudenti prima di affermare che il ciclo negativo sia concluso, le debolezze macroeconomiche del Paese influiscono ancora molto sulle decisioni di acquisto delle famiglie.”