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"Un fulmine a ciel sereno": la Micron-Mineral annuncia la chiusura a Ravenna

Attualmente il sito di Ravenna occupa 21 dipendenti, numeri già ridimensionati negli ultimi anni a causa della crisi del settore cemento.

"Un fulmine a ciel sereno": così Fillea Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl commentano la decisione della Micron-Mineral di chiudere lo stabilimento di Ravenna. L'annuncio è stato dato lunedì alle organizzazioni sindacali del settore delle costruzioni e alle Rsu dopo esser state convocate dalla direzione del Gruppo nella sede di Confindustria. "Una comunicazione completamente inaspettata", evidenziano i sindacati. La Micron-Mineral Srl di Ravenna, con sede nella zona portuale di via Classicana, si è insidiata a Ravenna nel 2003 ed è stata rilevata dal gruppo Holcim Italia Spa nel 2008, gruppo che ha altri stabilimenti nel nord Italia e che fa parte della multinazionale leader mondiale nel settore cemento Lafarge-Holcim. Attualmente il sito di Ravenna occupa 21 dipendenti, numeri già ridimensionati negli ultimi anni a causa della crisi del settore cemento.

Fillea Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl, insieme  alle Rsu, hanno immediatamente convocato l'assemblea con i lavoratori e hanno deciso la proclamazione dello stato permanente di agitazione, "dando mandato a ricorrere a tutte le iniziative di lotta per evitare questa fine e il
dramma sociale dei licenziamenti". Fillea Feneal e Filca ritengono "inaccettabile l'ennesima chiusura di un'azienda nel settore delle costruzioni nel nostro territorio con l'ulteriore perdita di posti di lavoro". In attesa dell'incontro, già programmato con la Direzione aziendale, per il 29 febbraio, i sindacati "richiedono il ritiro di tale decisione e sollecitano tutte le istituzioni alla vigilanza sulla vertenza".

Commenta il parlamentare di Sel, Giovanni Paglia: "Continuano ad arrivare segnali preoccupanti dalle multinazionali che operano sul nostro territorio regionale, è ormai uno stillicidio. La situazione rischia davvero di diventare endemica, specie in un settore che già sta patendo duramente la crisi quale quello delle costruzioni. Governo e Regione non possono limitarsi a fare da spettatori dei diktat delle multinazionali, devono intervenire attivamente e dare concretezza a strumenti come i patti per il lavoro. Noi sosterremo, come sempre, sindacati e lavoratori ma occorre lo sforzo di tutte le Istituzioni per riportare la situazione alla normalità e preservare l'occupazione".
 

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