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L'Ue liberalizza il miele con polline 'Ogm', Coldiretti: "Ennesimo colpo basso"

“Non bastasse la produzione in picchiata per vie delle condizioni climatiche sfavorevoli, ora ci si mette anche l’Unione Europea a ‘inquinare’ il mercato del miele”. E’ duro il commento con cui Massimiliano Pederzoli, presidente Coldiretti Ravenna

“Non bastasse la produzione in picchiata per vie delle condizioni climatiche sfavorevoli, ora ci si mette anche l’Unione Europea a ‘inquinare’ il mercato del miele”. E’ duro il commento con cui Massimiliano Pederzoli, presidente Coldiretti Ravenna, interviene in merito all’approvazione della nuova direttiva europea sull’etichettatura del miele in base alla quale non sarà necessario indicare in etichetta la presenza di polline contaminato Ogm.

“E’ una decisione grave e che preoccupa non poco – prosegue il presidente - soprattutto alla luce del boom delle importazioni da Paesi a rischio contaminazione, come la Cina che nel 2013 ha segnato un +20% delle spedizioni in Italia”. Il provvedimento del Consiglio UE prevede, infatti, si l'indicazione in etichetta del Paese o dei Paesi d'origine in cui il miele è stato raccolto, ma per quanto riguarda l’eventuale presenza di polline Ogm sancisce che in etichetta l’informazione debba essere riportata solo se la presenza è superiore allo 0,9%.

“I consumatori dunque devono essere ben consapevoli, aggiunge Pederzoli, che acquistando prodotto estero rischiano di incappare in prodotti contaminati da coltivazioni biotech. Pericolo sempre più reale se si considera che sono 18 i milioni di chili di miele che solo nello scorso anno l’Italia ha importato da stati come Ungheria, Cina ma anche Romania, Argentina e Spagna dove sono permesse queste coltivazioni”. L’ennesimo colpo basso, dunque, nei confronti degli oltre 400 piccoli produttori ravennati (per un totale di 1.200 alveari), già alle prese con una produzione limitata a causa della primavera piovosa.

“Il provvedimento dell’Ue, anche se gran parte del miele importato finisce nelle grandi industrie dolciarie, non ci fa certo sorridere – afferma Riccardo Babini, direttore dell'Associazione Romagnola Apicoltori con sede a Bagnacavallo, in questa fase avremmo bisogno di sostegno e tutele, non di ‘liberalizzazioni’ incontrollate”. Una buona notizia, dopo questa primavera di passione, sembra giungere ora dalle produzioni cosiddette estive: “Grazie al miele di tiglio stiamo rialzando la testa – prosegue Babini – certo è che sul mercato il prodotto locale sarà poco ma di elevata qualità”.

Produzioni locali di qualità che si troveranno in vendita nei punti Campagna Amica: “la nostra rete a km zero – conclude poi Pederzoli - ha dato un’alternativa certa e garantita ai consumatori attraverso la creazione della rete e dei mercati dove è possibile acquistare miele e tanti altri prodotti agricoli locali e di origine certificata”.

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